lunedì 19 settembre 2016

Come si possono spiegare tutte le stragi commesse da Dio?

Giosuè muove guerra ai gabaoniti (Giosuè 10:1-43)
Senza dubbio, Dio uccise tante persone, sia individui sia intere popolazioni, sia direttamente sia ordinando ai suoi servi di sterminare altri. Benché succeda in tutta la Bibbia, ce ne sono più esempi nell'Antico Testamento (per motivi che saranno spiegati qui sotto). Questo fatto ha portato alcuni a
paragonare quello che sembra a loro un Dio di ira nell'Antico Testamento con un Dio di amore (o con Gesù Cristo) nel Nuovo Testamento. Però questo confronto è possibile solo per chi legge la Bibbia in modo superficiale, perché l'AT è pieno di descrizioni dell'amore di Dio e il NT è pieno di descrizioni dell'ira e della punizione da parte di Dio (e di Gesù Cristo).

Bisogna capire questi brani nel contesto del messaggio dell'intera Bibbia, cioè del vangelo. Dalla caduta di Adamo in poi, tutti muoiono a causa del proprio peccato. Prima o poi, tutti muoiono, la questione è solo quando. Dio sarebbe giusto se facesse morire tutti al momento del primo peccato, che sarebbe quando siamo piccolissimi. Ma nella sua misericordia, in alcuni casi non esegue la sua punizione subito, ma aspetta. Così non c'è nessun problema con il fatto che Dio fece morire tutte queste persone. Questo sarebbe la normalità. In realtà, la cosa strana è che vissero così tanto tempo, e che tutti gli altri (inclusi gli Israeliti) non subirono la stessa condanna. Però, in quei casi la misericordia di Dio fece aspettare il suo giudizio. Il fatto che Dio uccide delle persone è un problema solo se crediamo che tutte le persone abbiano il diritto di vivere per circa 70 anni, e che se muoiono prima è un'ingiustizia di Dio. Se abbiamo un punto di vista biblico che tutti dovrebbero morire giovanissimi, perché sono tutti colpevoli di offese gravi contro Dio, e che se muoiono dopo è la misericordia di Dio, il problema scompare. Naturalmente, quando parliamo di 'tutti', includiamo anche noi stessi: io e te saremmo dovuti morire giovanissimi, perché colpevoli davanti Dio; se non siamo già morti è per la misericordia di Dio, un fatto che deve portarci alla lode e al ringraziamento di Dio.

La questione che rimane è quali differenze ci sono nel Nuovo Testamento, cioè se Dio agisce nello stesso modo ora. Una differenza adesso è che Dio esegue i suoi propositi non più tramite una nazione politica, ma tramite la chiesa. Così non ordina più lo sterminio di intere città o nazioni. Ci sono pochi casi nel Nuovo Testamento in cui Dio fece morire o colpì qualcuno per un peccato particolare (At 5:1-11; 12:20-23; 13:6-12; 1Cor 11:30-32). Forse altri morirono o furono puniti, e forse alcuni muoiono o sono puniti adesso, ma di solito non siamo in grado di dire che è la conseguenza di un peccato particolare. Quello che troviamo spesso nel Nuovo Testamento, invece, sono condanne forti, con la promessa di un castigo futuro. Un castigo eterno che è peggiore di qualsiasi strage raccontata nell'Antico Testamento. Il motivo per cui la punizione non è immediata è che Dio aspetta (come pure nell'Antico Testamento, per esempio Gen 6:3; 15:16; Ez 18:23). Dio non è solo un Dio santo e perfetto che punisce ogni iniquità, è anche un Dio misericordioso e paziente, e dà a tutti l'opportunità di ravvedersi invece di perire (2Pt 3:9). Se Dio ci trattasse come meritiamo, con una giustizia legale in cui ogni reato è punito subito, nessuno sarebbe ancora in vita e nessuno avrebbe tempo per ravvedersi ed essere salvato dall'ira di Dio. E Dio non solo per la sua misericordia e pazienza ci dà l'opportunità di ravvedersi, ma nel suo amore fa sì che il ravvedimento possa aiutarci. Perché il ravvedimento non toglie né la colpa né il castigo dei nostri sbagli. Dio ha dato suo Figlio, Gesù Cristo, per portare la nostra colpa e il nostro castigo quando è morto sulla croce. Così ogni ingiustizia viene punita e Dio rimane giusto, santo e perfetto, anche quando perdona e entra in un rapporto con degli esseri ingiusti e imperfetti (Rom 3:21-26). C'era lo stesso Dio di amore nell'Antico Testamento, che stabilì il sistema dei sacrifici per il perdono dei peccati, ma l'amore di Dio è stato rivelato in modo più completo in Gesù Cristo nel Nuovo Testamento.

LaParola.net (Fonte)

teodicea Nella filosofia di G.W. Leibniz, «dottrina del diritto e della giustizia di Dio» che mira a una «giustificazione di Dio» rispetto al problema della sussistenza del male nel mondo e del libero arbitrio umano. Secondo I. Kant, la difesa della suprema saggezza dell’autore del mondo contro chi lo accusa in nome di quanto in esso appare di negativo. Nel corso del 18° sec. il termine ebbe larga fortuna per indicare la trattazione filosofica del problema di Dio nei suoi rapporti con il mondo e l’uomo ed è stato a volte utilizzato come sinonimo di ‘teologia naturale’ (Treccani).

3 commenti:

  1. se ho capito bene, qui si insinua che è Dio che decide della nostra morte? Beh, sarebbe ingiusto. Per me è il caso, il mio tempo, tutti noi abbiamo un orologio naturale che, dopo aver percorso il suo tempo si ferma. Invece chi muore per incidente o malattia, è fatalità.

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    1. I tuoi occhi videro la massa informe del mio corpo, e nel tuo libro erano tutti scritti i giorni che mi erano destinati, quando nessuno d’essi era sorto ancora. (Salmo 139:16)

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  2. José: Dio è sovrano su ogni cosa e ha disposto il programma secondo il quale ogni cosa funziona e smette di funzionare, anche la nostra vita singola. Per ogni cosa vi sono cause seconde e cause prime. La causa prima è sempre Dio che si avvale di cause seconde. Le nostre capacità ci permettono di capire le cause seconde (e neanche tutto di queste). Comprendere la causa prima dipende da una percezione supplementare che non tutti hanno. Il senso completo delle cose che accadono (perché tutte hanno senso in Dio) largamente ci sfugge, ma c'è. Per questo ci fidiamo di Dio e ci atteniamo a quanto egli ha rivelato di sé stesso attraverso la natura e soprattutto attraverso la Bibbia.

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