Non si tratta come si intende comunemente nelle dottrine religiose di "contristarsi e pentirsi dalle proprie opere cattive", non è chiedere perdono ad un dio spietato ed esigente per avere fatto delle azioni contrarie alle sue rigide direttive.
Il vero ravvedimento biblico consiste nel "cambiare mentalità", "cambiare impostazione di vita", consiste nello smettere di confidare nelle proprie opere buone e decidere di confidare in Cristo soltanto e nella sua opera per la nostra salvezza.
Dopo avere ricevuto la vita eterna quale dono stabile, il credente si allinea sempre di più a Gesù in ogni aspetto dell'esistenza. Il cristiano che si ravvede continuamente è chi ha lo Spirito Santo dimorante nel proprio cuore e si conforma ogni giorno di più a Gesù Cristo, non per un esercizio religioso, non per paura di punizioni, ma per riconoscenza del dono ricevuto. Ovviamente sentirà anche dispiacere per il male fatto in passato, ma questo è l'effetto della santificazione, non la causa!