domenica 30 dicembre 2018

Davvero la Bibbia comanda alla donna di velarsi il capo quando prega o profetizza?


"Nelle questioni di fede e scienza sono più impressionato da una evidente ragione o da un autorevole passaggio delle Sante Scritture comprese correttamente che dal coro unanime degli uomini. Non mi vergogno di essere convinto dalla verità, infatti avere la verità vittoriosa su di me è la cosa migliore che possa accadermi. Né voglio mai essere sopraffatto dalle moltitudini: si può infatti leggere nelle Sacre Pagine che la moltitudine, in genere, si sbaglia, e che molto spesso un solo uomo può mettere tutti gli altri in fuga”. (Guglielmo di Occam, 1285 – 1346) 

Quanto segue è una trattazione inedita, almeno in Italia, di una delle controversie più incandescenti che periodicamente si riaccende tra gli evangelici italiani per farli azzuffare, quella di 1 Corinzi 11, la famigerata “questione del velo” (Fonte).

domenica 5 agosto 2018

La vita è dura!


La vita è dura
Oggi voglio dirti una cosa di cui in genere non parliamo mai molto: la vita è dura! Sì, è dura! Ne passiamo tante. Sperimentiamo molta persecuzione. Viviamo molte lotte. Molti dubbi. Molti attacchi. Sì, la vita è dura. A volte, quando sono fuori a tenere degli incontri, mi sento provocato da persone che guardano noi e me come se per me fosse tutto rose e fiori. Dicono cose come: “See, vivi quello che vivi perché Dio ti ha dato tutto”, ma è stata dura. È stata davvero dura. Certo, la vita è dura. Spesso la gente non capisce, perché non faccio vedere quanto dura è la vita. E perché no?

venerdì 13 luglio 2018

Perché le chiese non crescono? Analisi del problema e soluzione biblica



Le piccole chiese in casa sono molto più facili e veloci da avviare rispetto alle chiese libere tradizionali. Quando si fonda una chiesa tradizionale è spesso necessaria una struttura e molte mani disposte ad aiutare. Tutto quello che serve per iniziare una comunità in casa è una casa disponibile e aperta.

L’associazione DAWN (‘Discepolare un'intera nazione’) segue la strategia di piantare nuove comunità. DAWN sostiene che il modo ottimale per realizzare il Grande Mandato è quello di avviare una nuova comunità per ogni 500-1.000 abitanti, perché questo è il modo migliore per raggiungere in modo efficace le persone. DAWN ha ricavato questi numeri valutando la grandezza della sfera di influenza di una chiesa medio/grande e quindi proiettando questo dato sull’intera popolazione,

domenica 8 luglio 2018

Nel Nome di chi dobbiamo battezzare?


Nel Nome di chi dobbiamo battezzare? Biblicamente questo è molto chiaro.

"Poi Gesù si avvicinò e parlò loro dicendo: Ogni potestà mi è stata data in cielo e sulla terra. Andate dunque, e fate discepoli di tutti i popoli, battezzandoli nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo, insegnando loro di osservare tutte le cose che io vi ho comandato. Or ecco, io sono con voi tutti i giorni, fino alla fine dell'età presente. Amen" (Matteo 28:18-20)

Il battesimo deve essere fatto nel Nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo, ovvero della Santissima Trinità, le tre persone o modo di essere che fanno parte dell'unico vero Dio. Non si tratta di una novità ma del Credo di sempre della Chiesa di Dio.


Un'obiezione che talvolta viene fatta è che il battesimo trinitario non sarebbe valido perché insegnato da un solo versetto biblico, tuttavia la Bibbia è Parola di Dio ed anche un solo versetto è più che sufficiente per credere ad un insegnamento senza il minimo dubbio. Ad esempio anche l'episodio della torre di Babele è descritto solo una volta, ma non c'è motivo di dubitare della sua veridicità per questo motivo, anzi è più che affidabile e certo.

martedì 3 luglio 2018

La chiesa non è un locale, la chiesa sei tu



Tu sei la chiesa di Cristo qui in terra. Questo è quello che sei, ventiquattr’ore ore al giorno sette giorni su sette! Se incontri qualcuno di un'altra chiesa devi poter condividere Cristo con lei perché siete parte dello stesso corpo/chiesa. Quando vi ritrovate insieme voi siete la chiesa e potete quindi condividere Cristo ed essere una benedizione e incoraggiamento l’uno per l'altro. Questo è come dovrebbe essere, ma purtroppo non è sempre così. Al giorno d'oggi molti ritengono che non si debba “toccare le pecore l’uno dell’altro”. Credo sinceramente nell’unità, ma in un’unità che si basa su Gesù Cristo, non su un sistema di chiesa o una struttura. Non esisteva alcun senso di appartenenza nemmeno nelle prime assemblee. Quando uno si pentiva e veniva battezzato, era battezzato nel corpo di Cristo. Apparteneva a Cristo e non a una particolare chiesa o ministero. Per loro era dunque semplice incontrarsi con altri che appartenevano a Cristo. Non diventavi membro di nessun gruppo in particolare e quindi non entravi a far parte della visione personale di nessun essere umano. Di conseguenza, quando i credenti si riunivano non esisteva alcun senso di diffidenza o di competizione. Le prime comunità consistevano in tanti piccoli gruppi indipendenti legati gli uni agli altri semplicemente dall’amore. Non c'era nessuna denominazione di chiesa, concorrenza o forma di controllo. Queste comunità potevano essere piccole, composte da 2-3 persone, oppure grandi con 20-30 persone. Spesso c’erano scambi tra loro, nuove persone arrivavano e nuovi gruppi venivano avviati o si dividevano. Erano spesso insieme ed erano come piccole famiglie che crescevano. Non si trattava di appartenenza, di dove si incontrassero o di quanti fossero. Si trattava di incontrarsi e condividere Cristo così che tutti potessero dare il loro contributo al gruppo. Spesso mangiavano insieme e la cena del Signore era una parte normale di quella festa di amore. "Perché dove sono due o tre riuniti nel mio nome, io sono lì in mezzo a loro." (Matteo 18:20) Dato che si incontravano in piccoli gruppi era naturale che si sentissero come una famiglia, incontrandosi ogni giorno e condividendo la vita comune. In questi miei 17 anni vissuti da cristiano sono stato in varie chiese, ma devo dire che solo negli ultimi anni sto vivendo veramente la chiesa come famiglia. Posso dire sinceramente di amare le persone con cui mi incontro. A tenerci uniti sono l'amore e Cristo, non un edificio o un’appartenenza. Vorrei tanto che anche altre persone potessero sperimentarlo.

(Citazione tratta dal libro di Torben Sondergaard, L'Ultima Riforma, pag.65). 

Il fatto che cito questo autore, non significa che aderisco totalmente al suo movimento su tutti i punti di fede. La mia posizione dottrinale è Riformata e Continuazionista. Tuttavia una dimensione di chiesa con strutture leggere e libere è un tesoro prezioso da riscoprire e soprattutto vivere. Il cristiano maturo sa apprezzare i contributi validi da qualunque fonte provengano, con il dovuto discernimento comandato da 1Ts 5,21. Diversamente, si cade in una mentalità settaria, ascoltando solo i membri del proprio gruppo e pensando orgogliosamente di non avere più nulla da imparare da nessuno.

sabato 16 giugno 2018

Le differenze tra i cristiani religiosi e i Cristiani Vincenti


Oggi nelle chiese ci sono un grande numero di cristiani che sebbene si siano convertiti molti anni fa e siano stati battezzati e frequentano assemblee di culto, non sperimentano alcuna vittoria nella loro vita. Restano legati a peccati, hanno problemi che non si risolvono mai, si sentono sempre spenti e stanchi. Alcuni sono depressi e prendono psicofarmaci, altri sono tormentati da spiriti e non riescono a liberarsi in nessun modo. Dietro questi fatti non c'è il caso, ma una precisa mentalità spirituale che porta a sperimentare la sconfitta della religione. Altri invece con una mentalità molto diversa, sperimentano la vittoria della Parola di Dio. Vediamo ora nel dettaglio, come ognuna delle due categorie di credenti, concepisce la propria vita spirituale.

sabato 12 maggio 2018

A cosa serve una Confessione di fede?

Oggi pochi cristiani evangelici danno importanza alle confessioni di fede.


Alcune chiese hanno fatto lo sforzo di redigere un documento per definire in che cosa credono e cosa insegnano. Altre appartengono ad una denominazione o organizzazione che possiede un tale documento. Molte altre chiese non hanno mai sentito il bisogno di definire esplicitamente in cosa credono, eccetto qualche brevissimo riferimento alla Bibbia o alla salvezza per grazie tramite Gesù Cristo. Anche nelle chiese che hanno una confessione di fede, tale confessione viene raramente citata o presa in considerazione dai membri. Ancora più rare sono le chiese che hanno una confessione di fede detta “storica”, ovvero una confessione di fede redatta dai cristiani dei secoli scorsi a seguito della riforma protestante.