domenica 8 luglio 2018

Nel Nome di chi dobbiamo battezzare?


Nel Nome di chi dobbiamo battezzare? Biblicamente questo è molto chiaro.

"Poi Gesù si avvicinò e parlò loro dicendo: Ogni potestà mi è stata data in cielo e sulla terra. Andate dunque, e fate discepoli di tutti i popoli, battezzandoli nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo, insegnando loro di osservare tutte le cose che io vi ho comandato. Or ecco, io sono con voi tutti i giorni, fino alla fine dell'età presente. Amen" (Matteo 28:18-20)

Il battesimo deve essere fatto nel Nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo, ovvero della Santissima Trinità, le tre persone o modo di essere che fanno parte dell'unico vero Dio. Non si tratta di una novità ma del Credo di sempre della Chiesa di Dio.


Un'obiezione che talvolta viene fatta è che il battesimo trinitario non sarebbe valido perché insegnato da un solo versetto biblico, tuttavia la Bibbia è Parola di Dio ed anche un solo versetto è più che sufficiente per credere ad un insegnamento senza il minimo dubbio. Ad esempio anche l'episodio della torre di Babele è descritto solo una volta, ma non c'è motivo di dubitare della sua veridicità per questo motivo, anzi è più che affidabile e certo.

Leggendo il libro degli Atti sembra che gli apostoli usassero un altra formula battesimale, battezzando "nel nome di Gesù" (At 2:38; 8;16; 10:48; 19:5), ma è vero? Andiamo a vedere i versetti:

"Allora Pietro disse loro: Ravvedetevi e ciascuno di voi sia battezzato nel nome di Gesù Cristo per il perdono dei peccati, e voi riceverete il dono dello Spirito Santo" (Atti 2:38)

"Non era ancora disceso su alcuno di loro, ma essi erano soltanto stati battezzati nel nome del Signore Gesù" (Atti 8:16)

"Così egli comandò che fossero battezzati nel nome del Signore Gesù" (Atti 10:48)

"Udito questo, furono battezzati nel nome del Signore Gesù" (Atti 19:5)

La prima cosa da osservare è che questi quattro versetti non descrivono una sola formula battesimale aggiuntiva, ma due. La prima è "nel nome di Gesù Cristo" in At 2:38 e la seconda è "nel nome del Signore Gesù" in At 8:16; 10:48; 19:6. Quale delle due formule è corretta? Quale delle due è errata? Se sono lecite entrambe le formule perché non dovrebbe essere lecita anche la formula biblica e trinitaria di Mt 28:19? 

Già il solo fatto che nessuno di coloro che insegnano questo battesimo ha mai osservato che i "battesimi nel nome di Gesù" di cui parla la Bibbia sono due e non uno, la dice lunga sulla superficialità con cui si approcciano alla Scrittura.

Come spiegare questa apparente contraddizione tra Atti e Matteo? Per capire il significato di un versetto biblico non è sufficiente il "copia-incolla", ma è necessario leggerlo nel contesto in cui si trova e confrontarlo con gli altri versetti simili che hanno la stessa forma lessicale. Altrimenti, un versetto fuori dal contesto, diventa un pretesto.

Quando le Scritture descrivono i credenti agire nel nome di Gesù, non si tratta di una "formula magica" o di una "parola speciale" che è necessario pronunciare. Il vero significato del termine è che loro agivano "a nome" di Gesù, come "rappresentanti di Gesù", facendo quello che lui ha comandato di fare. Come quando un avvocato in tribunale parla "a nome" del suo cliente "in nome" del suo cliente. Non si tratta quindi di speciali parole da pronunciare magicamente, ma semplicemente del fatto che gli apostoli e i discepoli di Gesù agiscono come suoi rappresentanti ed ambasciatori sulla terra. Per questo motivo troviamo "due formule di battesimo nel nome di Gesù"... perché non sono affatto formule di battesimo, ma semplicemente due modi diversi per descrivere come gli apostoli agivano in quanto rappresentanti di Gesù Cristo.

"Comandarono loro di non parlare affatto, né di insegnare nel nome di Gesù" (Atti 4:18) 

Non si tratta ovviamente di una formula liturgica, ma del fatto che i farisei sapevano benissimo che gli apostoli agivano come rappresentanti di Gesù.

"Noi dunque facciamo da ambasciatori per Cristo, come se Dio esortasse per mezzo nostro; e noi vi esortiamo per amore di Cristo: Siate riconciliati con Dio" (2Corinzi 5:20)

Quale è quindi il dovere di noi cristiani? Fare tutto nel nome di Gesù!

"Qualunque cosa facciate, in parola o in opera, fate ogni cosa (battesimo incluso) nel nome del Signore Gesù, rendendo grazie a Dio Padre per mezzo di lui" (Colossessi 3:17)

Sì, dobbiamo fare ogni cosa nel suo nome, a suo nome, esprimendo la sua persona ed il suo amore. Dobbiamo parlare del Vangelo nel nome di Gesù, pregare nel nome di Gesù, guarire nel nome di Gesù, liberare nel nome di Gesù, dare cibo agli affamati nel nome di Gesù, battezzare nel nome di Gesù... Quando noi facciamo qualcosa a nome di Gesù è come se fosse fatto da lui. Il libro di Matteo descrive la formula esatta da usare, il libro di Atti descrive a nome di chi gli apostoli usavano la formula data da Matteo. Agendo nel nome di Gesù, ovvero a nome di Gesù, battezzavano nel Nome del Padre del Figlio e dello Spirito Santo.

"Gesù venne con i suoi discepoli nel territorio della Giudea, e là rimase con loro e battezzava" (Giovanni 3:22) 

"Sebbene non fosse Gesù stesso che battezzava ma i suoi discepoli" (Giovanni 4:2)

Pertanto, quando entriamo in azione e battezziamo nel nome di Gesù, a nome di Gesù come suoi rappresentanti, quali sono le parole che dobbiamo pronunciare? Quelle che lui ci ha detto di usare "Nel Nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo". Non altre.

Nella Bibbia non c'è la parola Trinità, c'è la dottrina trinitaria, il concetto che Dio è sopra di noi come Padre, con noi come Figlio e in noi come Spirito Santo; Dio esiste in questi tre diversi modi distinti l'uno dall'altro, quando nasciamo di nuovo partecipiamo della figliolanza divina di Cristo diventando adottati dal Padre ed avendo in noi la dimora eterna dello Spirito Santo.

A conferma di questa interpretazione, anche se la Bibbia è la nostra unica autorità, leggiamo come anche altri credenti prima di noi sono arrivati alla stessa conclusione.


"Il battesimo è un sacramento del Nuovo Testamento, ordinato da Gesù Cristo (Mat 28:19) 1. non soltanto per la solenne ammissione del battezzando nella chiesa visibile (1Cor 12:13.), ma pure 2. per essergli segno e suggello del patto di grazia (Rom 4:11; Col 2:11,1.),3 del suo innesto in Cristo (Gal 3:27; Rom 6:5), 4. della rigenerazione (Tt 3:5), 5. della remissione dei peccati (Mr 1:4), 6. e della sua consacrazione a Dio attraverso Gesù Cristo per camminare in novità di vita (Rom 6:3-4). Questo sacramento, per esplicito comando di Dio, dovrà continuare ad essere amministrato nella Sua Chiesa fino alla fine del mondo (Mt 28:19,20). Il segno esteriore da usarsi nel sacramento è l'acqua con la quale la persona dovrà essere battezzata nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo, da un ministro dell'Evangelo legalmente designato (Mt 3:11; Gv 1:33; Mt 28:19,2)" (Confessione di Westminster 20:1-2)

Ovviamente una confessione di fede non è infallibile, ma è un buon riferimento per ragionare sulla Parola. Certamente, una confessione di fede è umana ed in quanto tale fallibile, ma se è fallibile il pensiero di centinaia di teologi professionisti, colti e consacrati in collaborazione, quanto più sarà fallibile il pensiero di un singolo credente senza istruzione né competenza, magari neppure convertito?

Per dimostrare che questa del battesimo è la corretta interpretazione, è sufficiente consultare negli scritti dei cristiani dei primi tre secoli, troveremo sempre il battesimo amministrato nel Nome della Trinità e mai "semplicemente nel Nome di Gesù".

"Il Signore, dando ai discepoli il potere di far rinascere gli uomini in Dio, diceva ad essi: Andate, istruite tutte le genti, battezzandole NEL NOME DEL PADRE, DEL FIGLIO E DELLO SPIRITO SANTO. Per mezzo dei profeti infatti aveva promesso di effondere negli ultimi tempi questo Spirito sui suoi servi, perché profetassero; per questo discese anche sul Figlio di Dio, divenuto Figlio dell’uomo, abituandosi con lui ad abitare con gli uomini, a riposare tra di loro, e ad abitare nelle creature di Dio, operando in essi la volontà del Padre e rinnovandoli dall'uomo vecchio all'uomo nuovo di Cristo" (Ireneo, Contro le eresie, Quinto libro 17:1-3, 200 d.C.)

"Egli ne aveva prescelti dodici e li teneva sempre presso di sè: non si staccarono mai dal fianco del Maestro: li aveva scelti, perchè fossero maestri alle genti e diffusori della dottrina divina. Uno di essi venne allontanato, ma agli altri undici, nel ritornare al Padre Suo dopo la Resurrezione, comandò di andare nelle varie regioni del mondo e battezzarle NEL NOME DEL PADRE, DEL FIGLIO E DELLO SPIRITO SANTO" (Tertulliano, La prescrizione contro gli eretici 20, 190 d.C.)

"Esporremo in quale modo ci siamo consacrati a Dio, rinnovati da Cristo, affinché non sembri che, tralasciando questa parte, viziamo in qualche modo la nostra esposizione. A quanti siano persuasi e credano che sono veri gli insegnamenti da noi esposti, e promettano di saper vivere coerentemente con questi, si insegna a pregare ed a chiedere a Dio, digiunando, la remissione dei peccati, mentre noi preghiamo e digiuniamo insieme con loro. Poi vengono condotti da noi dove c'è l'acqua, e vengono rigenerati nello stesso modo in cui fummo rigenerati anche noi: allora infatti fanno il lavacro nell'acqua, nel nome di DIO, PADRE e Signore dell'universo, di GESÙ CRISTO (FIGLIO) nostro salvatore e dello SPIRITO SANTO" (Giustino, Prima Apologia 61:1-3, 160 d.C).

"Riguardo al battesimo, battezzate così: avendo in precedenza esposto tutti questi precetti, battezzate nel NOME DEL PADRE, DEL FIGLIO E DELLO SPIRITO SANTO in acqua viva. Se non hai acqua viva, battezza in altra acqua; se non puoi nella fredda, battezza nella calda. Se poi ti mancano entrambe, versa sul capo tre volte l’acqua in NOME DEL PADRE, DEL FIGLIO E DELLO SPIRITO SANTO" (Didaché 7:1-3, 105 d.C.)

Come possiamo osservare, il battesimo nel nome del Padre del Figlio e dello Spirito Santo è stato praticato dai primi cristiani sulla base del comando apostolico che abbiamo nella Bibbia in Matteo 28:19 e non è vero che è stato introdotto dalla chiesa "adultera con il potere imperiale", nata nel quarto secolo. Era praticato già nei 400 anni in precedenza.

Esistono alcuni "studiosi" che affermano che nei primi secoli la Chiesa battezzava anche nel Nome di Gesù, ma a sostegno di questa teoria non è mai stato portata da loro alcuna citazione di documenti storici dell'epoca. Al massimo viene citato qualche altro studioso dei tempi moderni che afferma la cosa, ripetendo la stessa convinzione, ma nessun testo antico. Questo fatto è evidenza che si tratta di una teoria priva di fondamento, collegata alla scuola storico critica che dubita della attendibilità della Bibbia. Non si può citare un'enciclopedia o una nota a piè pagina di una Bibbia, è necessario produrre una fonte storica antica e riconosciuta accademicamente come autentica.

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