venerdì 13 luglio 2018

Perché le chiese non crescono? Analisi del problema e soluzione biblica



Le piccole chiese in casa sono molto più facili e veloci da avviare rispetto alle chiese libere tradizionali. Quando si fonda una chiesa tradizionale è spesso necessaria una struttura e molte mani disposte ad aiutare. Tutto quello che serve per iniziare una comunità in casa è una casa disponibile e aperta.

L’associazione DAWN (‘Discepolare un'intera nazione’) segue la strategia di piantare nuove comunità. DAWN sostiene che il modo ottimale per realizzare il Grande Mandato è quello di avviare una nuova comunità per ogni 500-1.000 abitanti, perché questo è il modo migliore per raggiungere in modo efficace le persone. DAWN ha ricavato questi numeri valutando la grandezza della sfera di influenza di una chiesa medio/grande e quindi proiettando questo dato sull’intera popolazione,
al fine di determinare il numero di comunità che sono necessarie a raggiungere una nazione intera; che è quello che Gesù ci dice di fare nel Grande Mandato. Sulla base di questa visione la Danimarca, ad esempio, ha bisogno molte nuove chiese. Secondo DAWN, una città danese di 30.000 abitanti dovrebbe avere 30-45 comunità. Al giorno d'oggi, una città di queste dimensioni ha forse una chiesa pentecostale, una chiesa libera, forse una chiesa missionaria, una chiesa battista e alcune chiese di stato. Si potrebbe dire che, in media, una città di queste dimensioni ha un massimo di 5-6 chiese. Secondo la visione di DAWN mancherebbero ancora 25-40 comunità al fine di compiere la missione che Gesù ci ha dato.

"E Gesù, avvicinatosi, parlò loro, dicendo: «Ogni potere mi è stato dato in cielo e sulla terra. Andate dunque e fate miei discepoli tutti i popoli battezzandoli nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo, insegnando loro a osservare tutte quante le cose che vi ho comandate. Ed ecco, io sono con voi tutti i giorni, sino alla fine dell'età presente»". (Matteo 28:18-20).

Gesù ci ha comandato di fare discepoli di tutte le nazioni. Egli non ci ha comandato di fare discepoli solo poche persone di ogni nazione, ma nazioni INTERE. Quando comprenderemo davvero ciò che Gesù ci ha comandato di fare inizieremo ad avere un'idea completamente diversa della vera missione della chiesa, rispetto a quella che la maggior parte di noi ha oggi. Se Gesù avesse detto che l'obiettivo è quello di rendere suoi discepoli un paio di persone per ogni nazione, allora sarebbe logico per una chiesa di avere la visione di crescere fino a 300 membri. Sarebbe anche normale per questa chiesa fondare una nuova comunità ogni 10 anni. Tuttavia, una chiesa con 300 membri che inizia una nuova comunità ogni 10 anni non sarà mai in grado di compiere la missione che Gesù in realtà ci ha dato. 

Quando comprendiamo pienamente quello che Gesù ci sta dicendo a questo proposito, inizieremo a capire che molti oggi puntano nella direzione sbagliata ed in realtà mancano il bersaglio. Quando comprendiamo che Gesù in realtà ci dice di discepolare intere nazioni siamo costretti a lavorare in modo molto diverso da come lo facciamo oggi. Ad esempio, il nostro obiettivo sarà quello di mandare persone fuori per iniziare nuove comunità il più “presto” possibile. La "guerra" tra chiese per accaparrarsi i membri finirà e saremo in grado di lavorare insieme al fine di raggiungere il nostro obiettivo comune. La Danimarca ha bisogno di moltissime nuove comunità, se questo è il modo migliore per trasformare i danesi in discepoli di Gesù. Le statistiche mostrano che una comunità cresce maggiormente nell’arco dei primi due anni dalla sua formazione. In seguito la crescita diminuisce e spesso si ferma nel momento in cui la comunità raggiunge una certa dimensione. Questo corrisponde esattamente alla mia esperienza. Quando iniziavamo una comunità gli altri pastori della città dicevano che il motivo per cui crescevamo così tanto rispetto a loro, era perché eravamo nuovi. Ci dissero che ci saremmo dovuti aspettare una flessione nel giro di pochi anni. Ma se questo è vero, perché non cominciamo ad inviare persone per avviare nuove comunità, invece di tentare per anni di raggruppare più persone nello stesso posto? 

La verità è che le nuove comunità tendono a crescere molto di più di quelle vecchie. Ci possono essere molte ragioni per questo fatto, ma uno dei motivi è sicuramente che le nuove comunità sono nel cuore di Dio. Recentemente ho sentito parlare di una chiesa in Australia che cresceva da molti anni. Un giorno ci fu una divisione che suddivise la chiesa in quattro chiese più piccole. In un primo momento sembrò una disgrazia terribile, ma alla fine il solo a perdere fu Satana. Improvvisamente tutte e quattro le "nuove" comunità ripresero a crescere. Dopo soli due anni, tutte e quattro erano diventate grandi quanto la chiesa originaria precedente alla divisione. Questo fatto è davvero interessante e si è verificato in molti altri luoghi. 

Molti di quelli che studiano le statistiche della chiesa affermano che a volte la divisione può essere effettivamente la via che Dio sceglie per andare avanti. Si riferiscono al fatto che la missione dei primi cristiani era di uscire e predicare il Vangelo, ma dal momento che non lo fecero Dio suscitò un uomo chiamato Saulo affinché perseguitasse la chiesa per obbligarla a diffondersi così che, ovunque i discepoli andarono, ci fu grande crescita. Personalmente non suggerisco né spero che questo si renda necessario perché la divisione è sempre dolorosa ed è spesso accompagnata da molte avversità. Secondo “Operation World” (www.operationworld.org) in Europa ci sono un totale di 200.000 città senza una sola comunità vivente: 200.000 città che hanno bisogno di comunità. Questo è il cuore di Dio. Il problema è semplicemente che gli operai sono spesso pochi, soprattutto perché sono impegnatissimi con le attività e il mantenimento delle loro stesse chiese. Se una comunità non cresce da tanti anni non è forse giunto il momento di fermarsi e fare qualche cambiamento? Una delle cose che potremmo fare è mandare la gente fuori per avviare nuovi punti di incontro. 

Qualcosa sicuramente accadrebbe. Abbiamo transitato in una comunità che aveva 50 membri adulti. Mia moglie ed io abbiamo lasciato la comunità per iniziarne una nostra. A quel punto eravamo diventati due comunità, con 48 adulti in una e 2 adulti nell'altra. Dopo alcuni anni avevamo circa 10 nuovi cristiani, cioè più della crescita della comunità più grande, ma supponiamo che anche la vecchia comunità fosse cresciuta con 10 nuovi cristiani. Che significa questo? Esatto, significa che chiese più grandi non equivalgono necessariamente a crescite più grandi – il che è esattamente ciò che tutte le statistiche dimostrano. 

Immagina una comunità di 48 membri ciascuno dei quali faccia quello che abbiamo fatto io e mia moglie. Escono e fondano la propria comunità. Non stiamo parlando di creare una grande comunità con un edificio, centinaia di membri, gruppi di lode, tesseramento, regole e servizi domenicali. Parliamo di piccole riunioni in casa con l'obiettivo di raggiungere almeno 10 persone con il Vangelo entro i primi 2 anni. Ricorda che questo è certamente possibile, dal momento che le chiese nuove crescono di più all'inizio. Mi rendo conto che possa sembrare irrealistico per la maggior parte dei cristiani. Vanno in chiesa già da molti anni senza vedere alcuna crescita e ora dovrebbero pensare di poter raggiungere ben 10 persone in soli 2 anni. Dobbiamo però comprendere che quando agiamo sulla base della parola di Dio lui benedice le nostre azioni. Nel libro degli Atti leggiamo che la crescita avvenne perché Dio aggiungeva quotidianamente persone. Egli farà succedere la stessa cosa oggi se siamo obbedienti. Questo tipo di crescita non è impossibile, se abbiamo la giusta dottrina e il giusto aiuto pratico. In altri paesi questo succede con sempre maggior frequenza. Supponiamo che questi 48 membri se ne vadano in gruppi da 4, così da non dover ricominciare da soli. Invece di iniziare 24 nuovi piccoli gruppi in casa, ne iniziano quindi 12. Ammettiamo che questi 12 piccoli gruppi in casa non siano in grado di crescere quanto abbiamo sperato. Crescono solo la metà rispetto alla nostra speranzosa previsione. Significa sempre e comunque che queste 12 nuove comunità raggiungerebbero 60 nuove persone per Gesù nei primi due anni. Dove troviamo una crescita simile? Non la troviamo da nessuna parte, che io sappia. Immaginiamo che ognuno di questi 12 piccoli gruppi decida di organizzare un evento evangelistico all'anno. Non certo una cosa impossibile, dal momento che parliamo di un solo evento all'anno. Ecco che così la città ospiterebbe un totale di 12 eventi all’anno. Quale chiesa ha la possibilità di organizzare 12 eventi simili all’anno? La verità è che i nuovi piccoli gruppi sono davvero una buona idea perché costituiscono la possibilità di raggiungere molti altri non cristiani. Tante piccole comunità insieme hanno un potenziale di crescita molto maggiore rispetto a un paio di grandi chiese. Cosa possiamo imparare da questo? Possiamo imparare che invece di radunare la gente in una chiesa domenica dopo domenica senza fare altro, dovremmo invece usare questo tempo per trasformarle in discepoli in modo che possano rapidamente "uscire dal nido" e iniziare le proprie comunità. Accade lo stesso nelle famiglie naturali: i figli lasciano la casa e iniziano le proprie famiglie. Dopo che Gesù addestrò i suoi discepoli per un breve periodo li inviò con queste parole: 

"In qualunque casa entriate, dite prima: "Pace a questa casa!" Se vi è lì un figlio di pace, la vostra pace riposerà su di lui; se no, ritornerà a voi. Rimanete in quella stessa casa, mangiando e bevendo di quello che hanno, perché l'operaio è degno del suo salario. Non passate di casa in casa. In qualunque città entriate, se vi ricevono, mangiate ciò che vi sarà messo davanti, guarite i malati che ci saranno e dite loro: "Il regno di Dio si è avvicinato a voi". (Luca 10:5-9).

Gesù gettò le basi per fare discepoli quando mandò in missione i primi cristiani. Si tratta di trovare una "persona di pace" e iniziare una comunità in casa di quella persona. Questo è il modo in cui iniziarono!! Una persona di pace è qualcuno che Dio ha già chiamato. Un uomo o una donna già pronti a pentirsi affinché lui o lei e la sua famiglia possano essere benedetti. In Atti 16 leggiamo ciò che Paolo e Sila sperimentarono. Leggiamo di come il carceriere e tutta la sua famiglia furono salvati e… divennero un’altra comunità in più. Questo è esattamente il modo in cui Pietro diede vita alla comunità in casa di Cornelio. Se è vero che oggi possono volerci molti anni per avviare una chiesa tradizionale, per iniziare una comunità in casa a volte basta un giorno solo. La sola cosa necessaria è trovare una persona di pace. Si inizia incontrandosi nella sua casa e poi si invitano gli amici, osservando la crescita. È così che oggi si avviano migliaia di chiese in tutto il mondo. In realtà non è così difficile - nemmeno dove ti trovi tu. Oggi pare che molte persone siano bloccate all’interno di un sistema. Si direbbe che i pastori abbiano difficoltà a mandare persone fuori. In Danimarca non si vedono nascere molte nuove comunità. Quello che invece vediamo sono sempre più chiese che si uniscono insieme diventando sempre più grandi, ma purtroppo il frutto di questo sono solo un numero sempre più alto di cristiani passivi che non vengono formati come discepoli. Tutti i dati mostrano che quando due comunità si fondono insieme, anni dopo avranno ancora le stesse dimensioni che avevano prima di unirsi. Unire due chiese non produce necessariamente una crescita, solo numeri più grandi.

Conosco personalmente diverse chiese che si sono unite ottenendo esattamente questo risultato. Dopo qualche anno erano sempre gli stessi a riunirsi, proprio come prima della fusione. L'unica differenza è che a quel punto c’era una comunità in meno in città per raggiungere le persone. Ecco perché è una cattiva idea. Naturalmente ci sono alcune eccezioni – ed è di queste poche storie di successo che si sente spesso parlare. Il mio consiglio però è sempre: guardate le statistiche e imparate da esse!!! 

Quando abbiamo iniziato varie comunità anche noi abbiamo sperimentato una crescita, soprattutto all'inizio. Dopo un po' la crescita si è arrestata, proprio come gli altri pastori e le statistiche ci dicono. Quando una comunità raggiunge il numero di 30-50 persone, succede qualcosa. Quando i pastori ci profetizzarono quello che stava per accaderci noi pensammo: "No, non andrà così per noi. Noi continueremo a crescere finché non saremo in tanti". Ma avevano ragione. Non sapevamo allora perché fosse andata così o come avremmo potuto evitarlo, ma lo sappiamo ora. 

Negli ultimi anni abbiamo imparato che cosa possiamo fare per continuare a crescere, e quello che dobbiamo fare è avviare nuove comunità in continuazione, dappertutto. Se qualcuna non funziona, basta chiuderla. Chiudere una comunità non è necessariamente una cosa negativa. Non è una sconfitta, se le persone semplicemente iniziano a incontrarsi da qualche altra parte. Abbiamo iniziato chiese che si sono poi dissolte. Questo ha fatto in modo che le persone si diffondessero in altri luoghi, dove poi sono cresciute. Non dovremmo tutta questa paura di questo. Il punto di tutto non è radunare delle persone in un determinato luogo o comunità. Il punto è inviare la gente fuori. Invece di essere una grande chiesa, noi stessi possiamo iniziare comunità o aiutare altri a fondare una delle tante piccole parti di quell'unica comunità di Cristo. 

Le persone che lavorano con questo principio spesso si dividono in piccole comunità quando diventano "troppi". E’ successo anche a noi, ma non ha funzionato. Dividere una comunità è difficile perché spesso si interrompono anche dei bei rapporti umani. Quindi, invece di dividersi è più semplice evitare di diventare troppi in un determinato luogo, formando subito nuove comunità al di fuori della nostra. Ad esempio, quando eravamo parte di un’altra comunità conoscemmo una famiglia di persone appena salvate in una città vicina. Quando questa famiglia iniziò a frequentare da noi, nel nostro salotto, ci accorgemmo di essere diventati troppi. Invece di farli venire da noi, avremmo dovuto inviare da loro qualcuno che li aiutasse ad avviare una comunità in casa loro. Sfortunatamente a quel tempo non avevamo compreso questo punto perché eravamo troppo impegnati a cercare di crescere il più possibile. Se avessimo agito così ci sarebbero state due comunità anziché una e avremmo potuto incontrarci ogni due settimane o una volta al mese, ad esempio, per lodare Dio insieme. 

Sono convinto che questo è esattamente ciò che Dio vuole che accada. Stiamo visitando sempre più comunità autosufficienti sparse in diverse città. Comunità che si riuniscono ogni 14 giorni o una volta al mese e si trovano insieme per festeggiare e lodare Dio. Ecco come possiamo essere piccole comunità autosufficienti e allo stesso tempo avere incontri numerosi, anch'essi importanti Questa è senza dubbio la via da seguire per la chiesa in Danimarca. Di fatto, negli ultimi anni abbiamo battezzato centinaia di persone in diversi gruppi che abbiamo aiutato a fondare o attraverso le relazioni che abbiamo costruito. Non conosco nessun’altra comunità che abbia mai riscontrato una simile crescita a partire da così poche persone. Il motivo di questa crescita è che la chiesa e la missione non sono riservate a poche persone o a un luogo specifico. Si diffonde come le increspature sull'acqua. Nuovi credenti arrivano e cominciano a loro volta comunità nelle loro case, portando a Dio famiglie e amici. Sono proprio questi nuovi credenti a battezzare a loro volta altri nuovi credenti, perché li hanno condotti alla salvezza. Questo si può trasformare in una vera e propria rivoluzione che è inarrestabile; una rivoluzione che si diffonde in tutto il mondo. Dobbiamo tornare a fare discepoli come Gesù ci ha comandato. 

Non voglio definire ‘risveglio’ la crescita che abbiamo sperimentato nelle nuove chiese. Tuttavia anche le piccole cose che Dio ha fatto con noi oggi possono diventare qualcosa di molto grande, se continuano a crescere. Le ultime due volte che abbiamo fondato una nuova comunità ci sono state circa 10 nuove persone salvate nel giro 2 anni, che di per sé non sembra molto. In termini di crescita però significa una crescita esponenziale enorme. Immaginate una comunità di 50 persone che cresce del 100 per cento all'anno! Dopo un anno sarebbero 100 persone, l'anno dopo 200, poi 400, 800, 1600, 3200, ecc. - in 15 anni questa comunità da sola avrebbe 1,6 milioni di membri e sarebbe la più grande comunità del mondo. Oggi, la chiesa con la più grande moltiplicazione al mondo è probabilmente quella cinese. In Cina la chiesa consiste in piccole riunioni autosufficienti, che è probabilmente il motivo per cui la crescita è così significativa. Questi nuovi cristiani sono stati anche discepolati per seguire Gesù e crescono in fretta perché questi piccoli gruppi sono l'ambiente ottimale per il discepolato e lo sviluppo personale. 

La maggior parte delle chiese in Danimarca con 200-300 membri hanno, di fatto, una percentuale di crescita bassissima. Potrebbe anche esserci un po’ di crescita, ma la percentuale è spesso molto bassa rispetto alla loro dimensione totale. Pertanto, la strada da seguire deve essere quella di avviare tante piccole, nuove comunità. A proposito di chiese, oggi abbiamo la tendenza ad ascoltare certi pastori provenienti dagli Stati Uniti, fondatori di chiese che sono cresciute fino a 10.000 membri in soli 15-20 anni. 

Naturalmente, questa è una cosa eccellente. Tuttavia bisogna considerare il fatto che la loro crescita in percentuale non è così rilevante, soprattutto se contiamo solo i nuovi cristiani. Gran parte della crescita di queste chiese è dovuta a nuovi membri provenienti da altre comunità cristiane. Il tasso di crescita che hanno resta eccezionale, ma in realtà non si avvicina nemmeno a ciò che si verifica in molti altri luoghi del mondo. In Cina, per esempio, assistiamo ad un tipo di crescita completamente diverso.

Qui si parla di piccole comunità che crescono di diverse centinaia di migliaia di membri nei medesimi 15-20 anni e nelle quali il tasso di crescita aumenta nel tempo. Il fatto è che non sentiamo parlare molto spesso di questo genere di notizie. Immaginiamo in Danimarca di avere 1.000 cristiani che vogliano iniziare 500 piccole chiese sparse in tutta la nazione. Se crescessero come è stato fino ad ora, queste 500 nuove comunità produrrebbero 5.000 nuovi cristiani in soli 2 anni. Wow, ci sembrerebbe un gran risultato.

Pensa però a cosa accadrebbe se facessero di questi 5.000 nuovi credenti dei discepoli, in modo che ciascuno di loro potesse replicare la stessa cosa in pochi anni. Nel giro di breve avremmo 50.000 nuovi cristiani. Se questo andasse avanti per 15-20 anni alla fine avremmo 5.000.000 di nuovi cristiani in Danimarca. L'unico termine appropriato per descrivere questo sarebbe un risveglio! (La popolazione in Danimarca è di circa 5,6 milioni). Ma ok, ammettiamo pure che il nostro ipotetico esperimento non sia del tutto realistico. Ipotizziamo di ottenere solo il 10% della crescita stimata. Un decimo di quanto sopra previsto significherebbe comunque molte centinaia di migliaia di nuovi cristiani in pochi anni. Invece di aspettare che accada qualcosa di veramente grande potremmo iniziare col fare le piccole cose semplici, come tanti altri stanno facendo. Inizia facendo ciò che la Bibbia ti chiede di fare!

(Citazione tratta dal libro di Torben Sondergaard, L'Ultima Riforma, pag.105-111). 

Il fatto che cito questo autore, non significa che aderisco totalmente al suo movimento su tutti i punti di fede. La mia posizione dottrinale è Riformata e Continuazionista. Tuttavia una dimensione di chiesa con strutture leggere e libere è un tesoro prezioso da riscoprire e soprattutto vivere. Il cristiano maturo sa apprezzare i contributi validi da qualunque fonte provengano, con il dovuto discernimento comandato da 1Ts 5,21. Diversamente, si cade in una mentalità settaria, ascoltando solo i membri del proprio gruppo e pensando orgogliosamente di non avere più nulla da imparare da nessuno. Le sottolineature sono mie.

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