sabato 16 giugno 2018

Le differenze tra i cristiani religiosi e i Cristiani Vincenti


Oggi nelle chiese ci sono un grande numero di cristiani che sebbene si siano convertiti molti anni fa e siano stati battezzati e frequentano assemblee di culto, non sperimentano alcuna vittoria nella loro vita. Restano legati a peccati, hanno problemi che non si risolvono mai, si sentono sempre spenti e stanchi. Alcuni sono depressi e prendono psicofarmaci, altri sono tormentati da spiriti e non riescono a liberarsi in nessun modo. Dietro questi fatti non c'è il caso, ma una precisa mentalità spirituale che porta a sperimentare la sconfitta della religione. Altri invece con una mentalità molto diversa, sperimentano la vittoria della Parola di Dio. Vediamo ora nel dettaglio, come ognuna delle due categorie di credenti, concepisce la propria vita spirituale.

"Chi ha orecchi ascolti ciò che lo Spirito dice alle chiese. Chi vince non sarà colpito dalla morte seconda" (Ap 2,11)

"Chi è che vince il mondo, se non colui che crede che Gesù è il Figlio di Dio?" (1Gv 5,5)

1. LA CHIESA PER IL RELIGIOSO
Si tratta del locale di culto, il luogo dove avvengono le riunioni. Il religioso crede di andare in chiesa alla domenica. Crede che il posto sacro o "casa di Dio" è il luogo nel quale si riunisce con gli altri credenti. Se deve pregare in altri luoghi, si sente a disagio.

1. LA CHIESA PER CHI CHE VINCE
Si tratta del credente stesso. Il vincente si considera la chiesa e crede che la chiesa ovvero lui ed i suoi fratelli, si riunisce nel locale o anche all'aperto se necessario. Crede che il posto sacro o casa di Dio è lui stesso, in qualunque luogo si trova. Prega con disinvoltura ovunque, perché è lui stesso tempio di Dio.

2. IL CULTO PER IL RELIGIOSO
Si tratta del culto domenicale, nel locale dove è prestabilito si svolgano le riunioni. Se si ritrova a pregare con i propri fratelli e sorelle e condividere esperienze in settimana in modo informale, non si tratta di un culto ma di qualcosa di secondario, a cui dà scarsa importanza. Per lui il vero culto è quello domenicale, col conduttore ordinato ed una liturgia strutturata.

2. IL CULTO PER IL VINCENTE
Si tratta di offrire sé stessi a Dio in sacrificio vivente, facendo quello che Dio ci chiede di fare santificandoci ogni giorno. Se si ritrova a pregare in modo informale con i propri fratelli e sorelle e condividere esperienze in settimana, lo considera di valore pari o superiore al culto domenicale. Per lui il vero culto è condividere la Parola con i fratelli con spontaneità, sotto la guida dello Spirito, in qualunque orario o luogo.

3. IL SACERDOTE PER IL RELIGIOSO
Si tratta di una persona speciale, che ha ricevuto una lunga formazione presso un seminario o istituto biblico, è l'unico che ha il permesso di imporre le mani pregando per i malati, cacciare spiriti, battezzare ed amministrare la cena del Signore, si tratta di un mediatore tra i membri della comunità e Dio. In alcune chiese viene chiamato pastore e chiamato per ogni situazione di difficoltà. In alcune chiese si dice a parole che tutti i credenti sono sacerdoti, per poi impedire con ogni scusa possibile che ogni semplice credente svolga qualunque minima attività. Considera il pastore qualcuno che sarà per tutta la vita superiore a lui.

3. IL SACERDOTE PER IL VINCENTE
Si tratta del normale cristiano nato di nuovo, che ha ricevuto le basi della dottrina cristiana, ha come tutti il permesso di imporre le mani pregando per i malati, cacciare spiriti, battezzare ed amministrare la cena del Signore, si tratta di un normale membro della comunità che vive la sua fede davanti a Dio e al fianco dei suoi fratelli. La sua collaborazione è richiesta dagli altri in base al dono che possiede. Crede che tutti sono sacerdoti e lo vive nella pratica di vita reale e quotidiana. Considera il pastore un fratello maturo che può essere eguagliato e anche superato man mano che cresce spiritualmente.

4. LO SPIRITO SANTO PER IL RELIGIOSO
L'unzione dello Spirito Santo è riservata a poche persone speciali come il pastore, i suoi collaboratori, i pastori che vengono in visita alla comunità. Ciò che ricevono da Dio i credenti comuni viene sistematicamente ignorato e disprezzato e tutto ruota attorno a quello che pensano e decidono i conduttori. Si dice a parole che tutti hanno lo Spirito Santo per poi bloccare subito ogni espressione nello Spirito nei credenti comuni. Se c'è qualcuno che viene usato da Dio... sicuramente non sarai tu. Nel corso degli anni sperimenta sempre maggiori fallimenti.

4. LO SPIRITO SANTO PER IL VINCENTE
Crede che lo stesso Spirito che ha risuscitato Cristo dai morti vive in lui. Tutti i credenti nati di nuovo hanno accesso allo stesso Spirito Santo e tutti danno il loro contributo, imparando a riconoscere i propri doni ed a metterli al servizio dei fratelli. Si dice a parole che tutti hanno lo Spirito Santo per poi permettere a fatti concreti le espressioni dello Spirito nei credenti comuni. Sa di potere essere usato da Dio per cose grandi ed è pronto a farle. Nel corso degli anni sperimenta sempre maggiori risultati.

5. LA COPERTURA SPIRITUALE PER IL RELIGIOSO
Crede che per predicare, insegnare, battezzare, celebrare la cena deve essere sotto la "copertura spirituale" di un pastore di un'altra chiesa, avere l'incarico di una organizzazione umana, una laurea in una facoltà biblica. Chiunque non è in grado di vantare queste credenziali viene ignorato e allontanato. Se viene a sapere che un fratello sta organizzando dei battesimi nella sua zona, vuole sapere subito chi lo manda e di quale chiesa è membro. Se qualcuno nella sua zona sta fondando una nuova denominazione, il religioso dice che "non c'è bisogno di una nuova denominazione", ma crede che c'è bisogno assoluto della denominazione che frequenta lui. Si arrabbia perché vede l'evangelizzazione di un'altra chiesa locale come una minaccia alla sua. 

5. LA COPERTURA SPIRITUALE PER IL VINCENTE
Crede che per predicare, insegnare, battezzare, celebrare la cena deve essere semplicemente un cristiano e che ha pieno diritto di fare queste cose proprio come ogni cristiano ha diritto di leggere la Bibbia e pregare, essendo sotto la copertura del sangue di Gesù che gli dà pieno accesso al Padre. Valuta i credenti non in base a criteri umani esteriori, ma in base alla loro conoscenza della Parola di Dio scritta ed ubbidienza ad essa (Questo non significa che tutti hanno il dono di predicare, ma che chi lo ha, ha il diritto di usarlo, così come chiunque ha per esempio il dono di canto ha il diritto di cantare). Se viene a sapere che un fratello sta organizzando dei battesimi nella sua zona, vuole conoscerlo di persona e condividere la Parola con lui. Se qualcuno nella sua zona sta fondando una nuova denominazione, il vincente è contento che ci sia una nuova espressione del corpo di Cristo oltre a quella che frequenta lui e cerca di collaborare. Gioisce perché vede l'evangelizzazione di un'altra chiesa locale come una forza alleata per raggiungere la città per Dio. 

6. LA SICUREZZA IN CRISTO DEL RELIGIOSO
Teme spesso di avere commesso il peccato contro lo Spirito Santo, si sente sporco, colpevole, indegno. Alterna continuamente momenti di grande entusiasmo e gioia a momenti di grande depressione e sconforto passando dal fanatismo alla disperazione. Si basa principalmente sulle sue emozioni e sulle sensazioni fisiche (brividi, calore, scosse elettriche, ecc.) pensando che Dio gli parla in questo modo. Si sente approvato quando ha il consenso dei cristiani attorno a lui. Crede di essere sacerdote, ma se deve pregare imponendo le mani o battezzare qualcuno in acqua si sente subito indegno e immeritevole di farlo. Se c'è da agire in una situazione difficile, chiama il conduttore, dicendo che lui non si sente all'altezza.

6. LA SICUREZZA IN CRISTO DEL VINCENTE
Sa di essere stato sigillato dallo Spirito Santo in modo indelebile e che la sua salvezza non può essere persa, ha momenti difficili in cui mantiene comunque la fiducia in Dio e momenti di gioia in cui resta con i piedi per terra. Si basa principalmente sulla Parola di Dio scritta e non fa caso alle emozioni e sensazioni fisiche (brividi, calore, scosse elettriche, ecc.) ben sapendo che Dio non parla in questo modo. Si sente approvato quando è in ubbidienza alla Parola di Dio. Crede di essere sacerdote, e se deve pregare imponendo le mani o battezzare qualcuno in acqua, lo fa con serenità e fiducia. Se c'è da agire in una situazione difficile, si impegna attivamente.

7. QUANDO UN CREDENTE CADE NEL PECCATO, PER IL RELIGIOSO
Se cade in un peccato grave si sente in colpa per anni e pensa di non potere più servire Dio e pensa che anche gli altri non possono più servire Dio. Si considera come un insetto morto stecchito. Accusa gli altri per peccati commessi anni prima, anche se li hanno confessati ed abbandonati. Se sente pettegolezzi e dicerie su qualcuno, li diffonde subito. Raccoglie prove dei peccati degli altri per sentirsi migliore di loro e accusarli, poco interessato ai suoi peccati, non accetta correzioni da nessuno. Davanti agli scandali si indigna e stupisce come se lui ne fosse immune, si inganna nel credere che la natura dei credenti sia come quella di "angeli" e per questo viene continuamente deluso dalle persone, dato che ha aspettative irreali.

7. QUANDO UN CREDENTE CADE NEL PECCATO, PER IL VINCENTE
Se cade in un peccato grave lo confessa a Dio e rimedia per quanto possibile al danno fatto prendendosi la piena responsabilità delle sue azioni. Riprende il cammino interrotto, sa che può continuare a servire Dio e e che lo possono fare anche gli altri che sono caduti nel peccato. Si considera come un leone ferito, ma in procinto di guarigione. Dimentica i peccati commessi dagli altri, dopo che li hanno confessati ed abbandonati. Se sente pettegolezzi e dicerie su qualcuno, non li diffonde neppure se sa che sono veri, perché sa che la chiesa ha bisogno di edificazione e non di malelingue. Disinteressato ai peccati degli altri e molto interessato ai suoi peccati personali, accetta correzioni se fondate biblicamente. Davanti agli scandali è sereno perché sa che la natura umana è totalmente depravata a causa del peccato e sa che deve guardare a Dio e non all'uomo, non viene mai deluso dalle persone perché sa quanto è depravata la natura umana, anche nei credenti ed è pronto a tutto.

8. LA PREGHIERA DEL RELIGIOSO
Supplica Dio di intervenire, senza credere davvero che lo farà. Prega duramente. Usa molte parole vuote. Prega poco o non prega neppure. La sua preghiera è principalmente una richiesta per ciò che spera di ricevere, ma dubita di ricevere. Si sente a disagio nel silenzio. Adora Dio con musica e canti per prepararsi alla preghiera. Raramente riceve risposte alle sue preghiere.

8. LA PREGHIERA DEL VINCENTE
Dichiara in fede che Dio interverrà, con piena fiducia che lo farà davvero. Prega credendo. Usa poche parole, ma piene di significato e intensità. Prega a lungo ogni giorno, anche per ore a volte. La sua preghiera è principalmente un ringraziamento per ciò che crede per fede di avere già ricevuto. Trova facilmente Dio nella preghiera silenziosa dove contempla la sua gloria. La sua adorazione di Dio con musica e canti è già preghiera. Frequentemente riceve risposte alle sue preghiere.

9. ATTEGGIAMENTO DEL RELIGIOSO
Reattivo. Reagisce alle situazioni sul momento, senza averle pianificate e secondo il buonsenso umano. Spesso viene colto di sorpresa dagli eventi. Ha difficoltà a cambiare programma quando capitano imprevisti. Parla spesso con gli altri lamentandosi dei problemi che ha, senza esercitare la fede per abbatterli.

9. ATTEGGIAMENTO DEL VINCENTE
Proattivo. Agisce in anticipo in vista di situazioni future, pianificandole con attenzione sotto la guida dello Spirito Santo. Raramente viene colto di sorpresa dagli eventi. Ha facilità a cambiare programma ed affrontare gli imprevisti. Parla in fede contro i suoi problemi, usando l'autorità che ha in Cristo per abbatterli. Non si lamenta mai, ma pianifica strategie creative per vincere.

10. LA VISIONE DI DIO DEL RELIGIOSO
Lo considera come un padrone riluttante ad aiutarlo ed arrabbiato con lui per i suoi peccati. Se viene corretto da Dio si sente dannato e senza speranze.

10. LA VISIONE DI DIO DEL VINCENTE
Lo considera come Padre pieno di amore, anche quando pecca gravemente e crede che ha Dio ha già vinto la guerra per lui. Se viene corretto da Dio si sente amato perché sa che è per il suo bene.

11. IL DIGIUNO DEL RELIGIOSO
Lo fa molto raramente e se decide di farlo per due giorni lo interrompe con qualche scusa vedendo la promessa fatta a Dio con leggerezza. Si focalizza sui doveri della preghiera e sugli aspetti esteriori e materiali della vita cristiana.

11. IL DIGIUNO DEL VINCENTE
Digiuna spesso, per lui è uno stile di vita. Se decide di fare un digiuno per due giorni si impegna al massimo per rispettare la promessa fatta a Dio. Si focalizza sul cercare le profondità di Dio nello Spirito e gli aspetti interiori della vita di fede.

12. IL CARATTERE DEL RELIGIOSO
Si sente quasi sempre appesantito. Se ha un peso sul cuore lo rimugina per lungo tempo. Raramente è allegro. Quando cerca Dio si aspetta attacchi spirituali da parte del diavolo, di cui ha paura perché subisce attacchi frequentemente. Quando non ce la fa più perché soffre troppo nella sua chiesa, chiede aiuto a persone esterne ad essa, a cui apre il suo cuore e che Dio usa per guarire le sue ferite. Superato il momento di crisi disprezza l'aiuto ricevuto da queste persone e torna a ubbidire nel proprio locale, come se nulla fosse ed anche se viene trascurato e sfruttato. Il pastore resta il pastore, chi lo ama e soffre per lui resta nulla. Ha alta stima del conduttore che lo disprezza e umilia ogni giorno e considera spazzatura i credenti che in modo informale e fuori dalla sua chiesa gli fanno del bene, è totalmente egoista e irriconoscente. 

12. IL CARATTERE DEL VINCENTE
Si sente quasi sempre gioioso. Se ha un peso sul cuore lo mette ai piedi della croce, rilassandosi. Frequentemente è allegro. Quando cerca Dio si aspetta benedizioni e protezione e le riceve molto frequentemente. Spesso aiuta persone che frequentano chiese istituzionali e soffrono per la mancanza di cura e considerazione, anche se il suo aiuto non viene minimamente riconosciuto e ripagato e viene sempre considerato inferiore ai conduttori ufficiali, persino se questi massacrano le persone dentro e le rovinano continuamente. Il vincente tuttavia non si scoraggia e continua ad aiutare altri facendo quello che i pastori tradizionali non riescono o non vogliono fare.

13. LE CONTROVERSIE DOTTRINALI DEL RELIGIOSO
Crede di avere la sana dottrina perfetta su tutto e guarda gli altri con superiorità credendo di essere migliore di loro. Non tollera la minima diversità dottrinale, neppure su temi secondari, oppure se ne infischia della dottrina per avere vantaggi mondani.

13. LE CONTROVERSIE DOTTRINALI NEL VINCENTE
Crede di avere maturato delle dottrine solide in cui ha piena fiducia e le mette a disposizione di chi è interessato ad ascoltare, senza credersi migliore o peggiore di nessuno. Tollera le diversità dottrinali per temi secondari e non cede a compromessi per le dottrine fondamentali, anche se perde vantaggi mondani.

14. TEMATICHE SOCIALI E CULTURALI PER IL RELIGIOSO
Quando parla di temi sociali e culturali, propone risposte secondo il buonsenso umano e per le sue esperienze di vita. Rifugge dalla politica considerandola "tutta sporca" oppure diventa fervente attivista di un partito, mettendo in secondo piano la fedeltà a Dio. Considera la politica inutile oppure la soluzione dei problemi dell'umanità. Si interessa molto di complottismi e teorie alternative stravaganti per sostenerle o confutarle, sottraendo tempo alla Parola di Dio.

14. TEMATICHE SOCIALI E CULTURALI PER IL VINCENTE
Quando parla di temi sociali e culturali, propone risposte secondo la Parola di Dio applicandola ad ogni sfera della esistenza. Sostiene la forza politica che considera più vicina alla Legge di Dio mantenendo allo stesso tempo la fedeltà a Dio al primo posto. Considera la politica utile, ma sa che la speranza per il futuro viene solo dalla Parola di Dio. Poco interessato a complottismi e teorie alternative stravaganti sia per sostenerle che per smentirle, dedica poco tempo a queste cose e se ne occupa solo quando è davvero necessario.

15. IL FINALE DEL RELIGIOSO
Una vita piena di religione e di tristezza.

15. Il FINALE DEL VINCENTE
Una vita piena di vittorie e di gioia.

Tu chi dei due vuoi essere?


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