venerdì 21 luglio 2017

Dio ha odiato Esaù prima della sua nascita? (75 Domande Bibliche, Domanda 1)


Giacobbe carpisce la benedizione da Isacco con l'aiuto di Rebecca, Spagnoletto 1637

"Infatti, quando non erano ancora nati i figli e non avevano fatto bene o male alcuno, affinché rimanesse fermo il proponimento di Dio secondo l'elezione e non a motivo delle opere, ma per colui che chiama, le fu detto: Il maggiore servirà al minore, come sta scritto: Io ho amato Giacobbe e ho odiato Esaù" (Romani 9:11-13)

Dio ha profetizzato a Rebecca il futuro dei suoi due figli. Esaù avrebbe servito Giacobbe. Paolo è chiaro: Dio ha pronunciato questo giudizio contro Esaù, il fratello maggiore prima che i due figli fossero nati o avessero fatto nulla di male.

Il testo significa esattamente quello che dice, questo è il motivo per cui preoccupa molto parecchi cristiani. Loro saltano ad una falsa conclusione: "Esaù non ha mai avuto la possibilità di essere messo alla prova. Eppure qui si dice che Dio lo ha odiato. Questo non è un modo di agire giusto. Dio è giusto, pertanto il testo non può dire davvero quello che dice. Deve significare qualcos'altro. 

Paolo sapeva che molte persone avrebbero detto proprio questo, così fa immediatamente una domanda retorica che ha senso soltanto se l'ostilità di Dio verso Esaù era davvero iniziata prima che egli avesse fatto del bene o del male: "Che diremo dunque? C'è ingiustizia presso Dio? Così non sia" (Romani 9:14). Paolo prosegue parlando del faraone del libro dell'Esodo in termini simili (vedi domanda 2).

Paolo stava citando Malachia 1:2-4. Nel verso 3 leggiamo che Dio ha condannato tutti gli eredi di Esaù, Edom: "E io ho odiato Esaù e dato le sue montagne ed i suoi eredi al rifiuto (L'autore cita qui una traduzione biblica in inglese, la traduzione del testo ebraico nelle versioni italiane è leggermente differente, entrambe le traduzioni sono esegeticamente legittime)" 

UNA RISPOSTA DISCUTIBILE
Dio non ha davvero condannato Esaù prima che i due figli fossero nati. Dio ha condannato Esaù perché ha visto in anticipo le opere malvagie che Esaù avrebbe fatto successivamente. Così Dio non è ingiusto. Esaù cadde in perdizione a causa delle sue opere malvagie".

LA MIA REPLICA
Ma il testo è specifico: Dio ha condannato Esaù prima di aver fatto qualunque cosa di male. Il testo non menziona le azioni future di Esaù. Il punto da chiarire è che tutti gli uomini sono condannati automaticamente prima di nascere. Questo è cosa significa la dottrina del peccato originale. Esaù era un figlio del ribelle Adamo, come tutti noi ed era innatamente malvagio e odiato da Dio come tutti noi, prima di avere fatto qualunque azione morale o immorale. Il fatto sorprendente non è che Dio ha odiato Esaù. Il fatto sorprendente è che Dio ha amato Giacobbe.

Dio non ha detto a Rebecca che il maggiore avrebbe servito il minore? Esaù avrebbe potuto vivere una buona vita e invertire la promessa? Isacco pensava di sì ed era pronto a dare la benedizione a Esaù

"Quando Isacco era divenuto vecchio e i suoi occhi erano così deboli che non vedeva più, egli chiamò Esaù, suo figlio maggiore, e gli disse: «Figlio mio!». Egli disse: «Eccomi!». Allora Isacco disse: «Ecco, io sono vecchio e non conosco il giorno della mia morte. Deh, prendi ora le tue armi, il tuo turcasso e il tuo arco, esci fuori nei campi e prendi per me della selvaggina; poi preparami una pietanza saporita di quelle che mi piacciono, e portamela, perché io ne mangi e l'anima mia ti benedica prima che io muoia" (Genesi 27:1-4).

Ma Isacco era in errore: Dio ha fatto possibile per Giacobbe ricevere la benedizione a dispetto dell'atto di ribellione di suo padre

"Allora Rebecca parlò a Giacobbe suo figlio e gli disse: Ecco, io ho udito tuo padre che parlava a Esaù tuo fratello e gli diceva: Portami della selvaggina e preparami una pietanza saporita, perché io ne mangi e ti benedica alla presenza dell'Eterno, prima che io muoia. Or dunque, figlio mio, ubbidisci alla mia voce e fa' quello che io ti comando. Va' ora al gregge e portami due bei capretti; e io ne farò una pietanza saporita per tuo padre, di quelle che gli piacciono. Poi tu la porterai a tuo padre, perché la mangi, e così ti benedica prima di morire. Giacobbe disse a Rebecca sua madre: Ecco, Esaù mio fratello è peloso, mentre io ho la pelle liscia. Può darsi che mio padre mi tasti; sembrerò a lui un ingannatore, e mi trarrò addosso una maledizione invece di una benedizione. Ma sua madre gli rispose: Questa maledizione ricada su di me, figlio mio! Ubbidisci soltanto a ciò che ho detto e va' a prendere i capretti. Egli dunque andò a prenderli e li portò da sua madre; e sua madre ne preparò una pietanza saporita, di quelle che piacevano a suo padre. Poi Rebecca prese i più bei vestiti di Esaù, suo figlio maggiore, che teneva in casa presso di sé, e li fece indossare a Giacobbe suo figlio minore; e con le pelli dei capretti rivestì le sue mani e la parte liscia del suo collo. Quindi mise in mano a Giacobbe suo figlio la pietanza saporita e il pane che aveva preparato. Allora egli andò da suo padre e gli disse: Padre mio!. Isacco rispose: Eccomi; chi sei tu, figlio mio?. Allora Giacobbe disse a suo padre: Sono Esaù, il tuo primogenito. Ho fatto come tu mi hai detto, alzati, mettiti a sedere e mangia della mia cacciagione, affinché l'anima tua mi benedica. Ma Isacco disse a suo figlio: Come hai fatto a trovarne così presto, figlio mio?. Egli rispose: Perché l'Eterno, il tuo DIO, l'ha fatta venire a me. Allora Isacco disse a Giacobbe: Avvicinati e lascia che ti palpi, figlio mio, per sapere se sei proprio mio figlio Esaù, o no. Giacobbe dunque si avvicinò a Isacco suo padre; e, come questi lo ebbe palpato disse: La voce è la voce di Giacobbe, ma le mani sono le mani di Esaù. Così non lo riconobbe, perché le mani di lui erano pelose come le mani di Esaù suo fratello; e lo benedisse. E disse: Sei tu veramente mio figlio Esaù? Egli rispose: Sì. Allora Isacco gli disse: Servimi affinché io mangi della cacciagione di mio figlio e l'anima mia ti benedica. Così Giacobbe lo servì e Isacco mangiò. Giacobbe gli portò anche del vino ed egli ne bevve. Poi suo padre Isacco gli disse: Ora avvicinati e baciami, figlio mio. Ed egli si avvicinò e lo baciò. E Isacco sentì l'odore dei suoi vestiti e lo benedisse dicendo: Ecco, l'odore di mio figlio è come l'odore di un campo, che l'Eterno ha benedetto. DIO ti dia la rugiada dei cieli e la fertilità della terra e abbondanza di frumento e di vino. Ti servano i popoli e le nazioni si inchinino davanti a te. Sii padrone dei tuoi fratelli e i figli di tua madre si inchinino davanti a te. Maledetto sia chiunque ti maledice, benedetto sia chiunque ti benedice" (Genesi 27:6-29).

Esaù era senza speranza? Sì. Era inevitabile per Giacobbe ottenere la benedizione? Questo era ciò che Dio disse a Rebecca: "L'Eterno le disse: Due nazioni sono nel tuo grembo, e due popoli separati usciranno dalle tue viscere. Uno dei due popoli sarà più forte dell'altro, e il maggiore servirà il minore" (Genesi 25:23). Lei poteva fare affidamento sulla promessa di Dio? Assolutamente sì. Esaù aveva una possibilità di vincere sulla promessa di Dio? Nessuna possibilità. Domanda: Esiste un significato alla parola "possibilità" nel piano di Dio?


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Versetti biblici da studiare per approfondire:

"Quelli che si gloriano, non potranno reggere davanti ai tuoi occhi; tu hai in odio tutti gli operatori d'iniquità" (Salmi 5:5)

"L'Eterno prova il giusto; ma l'anima sua odia l'empio e colui che ama la violenza" (Salmi 11:5)

"Che dunque? Israele non ha ottenuto quello che cercava, ma gli eletti l'hanno ottenuto, e gli altri sono stati induriti, come sta scritto: Dio ha dato loro uno spirito di stordimento, occhi per non vedere e orecchi per non udire. E Davide dice: La loro mensa diventi per loro un laccio, una trappola, un intoppo e una retribuzione. Siano oscurati i loro occhi da non vedere, e piega loro la schiena del continuo" (Romani 11:7-10)

"Fra i quali anche noi tutti un tempo vivemmo nelle concupiscenze della nostra carne, adempiendo i desideri della carne e della mente, ed eravamo per natura figli d'ira, come anche gli altri" (Efesini 2:3)

"Non vi sia alcun fornicatore o profano, come Esaù, che per una vivanda vendette il suo diritto di primogenitura. Voi infatti sapete che in seguito, quando egli volle ereditare la benedizione, fu respinto, benché la richiedesse con lacrime, perché non trovò luogo a pentimento" (Ebrei 12:16-17)


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Traduzione della domanda 1 del libro di Gary North "75 Bible Questions Your Instructors Pray You Won't Ask". Per scaricare l'originale in inglese, clicca qui.

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