sabato 17 agosto 2019

Nel giorno del giudizio saremo salvati o dannati in base alle opere?


In Matteo 25:31-46 dove viene descritto il ritorno di Cristo, apparentemente si insegna la salvezza per opere, ci descrive pecore che fanno opere buone e capre che fanno opere cattive. Le pecore sono messa alla destra del Figlio dell'uomo e salvate, le capre messe alla sua sinistra e dannate.

Ma è questa la realtà? 

Ogni credente anche se rinato, commette ancora opere cattive. Per esempio Salomone adorava idoli e demoni, i credenti di Corinto anche se salvati erano carnali, litigiosi, idolatri, si disprezzavamo a vicenda, usavano male i doni spirituali, si attiravano addosso conseguenze devastanti per i loro peccati come malattie e morti precoci. Insomma non erano stinchi di santi!

Ogni incredulo anche la persona più malvagia, fa anche buone azioni nella sua vita. Giuda Iscariota era in alta stima tra i primi seguaci di Gesù, anche se spiritualmente era solo un simpatizzante e non un vero credente esteriormente predicava il vangelo, guariva i malati, cacciava gli spiriti, si occupava persino di aiutare i poveri! Ci sono molti non credenti che curano con amore i propri familiari, assistono malati, lottano per salvare la vita di persone in pericolo, offrono denaro a persone in difficoltà, ecc. Molti non salvati ad esempio aiutarono gli ebrei durante la seconda guerra mondiale a salvarsi dall'arresto e internamento in campi di concentramento nazisti.

Tuttavia la verità è un'altra ed è totalmente in opposizione alla giustizia umana. 

Per quanto riguarda i credenti nati di nuovo, Dio vede soltanto le loro buone opere, che vengono ricompensate con premi di diverso livello. Per quanto riguarda gli increduli invece, anche quelli che professano di credere in Gesù ma non nel modo biblico, Dio non vede le loro buone opere, ma soltanto quelle cattive che punisce con pene di diverso livello.

Così come ci saranno premi diversi in cielo, ci saranno punizioni differenti nello stagno di fuoco. Un dittatore che ha ucciso milioni di persone avrà una pena maggiore di una "brava persona" onesta e corretta che ha semplicemente rifiutato di credere nel Vangelo.

In questa parabola, Dio non vede le opere cattive delle pecore e non vede le opere buone delle capre, perché vede le pecore soltanto in base al loro rappresentante che è Gesù Cristo e vede le capre soltanto in base al loro rappresentante federale che è Adamo!

"Dunque, come con una sola trasgressione la condanna si è estesa a tutti gli uomini (tutti gli increduli), così pure, con un solo atto di giustizia, la giustificazione che dà la vita si è estesa a tutti gli uomini (tutti i credenti)" (Romani 5:18)

Per questo motivo, tutti coloro che sono in Adamo per la prima nascita saranno dannati e tutti coloro che sono in Cristo per la nuova nascita saranno salvati... così come un incredulo non si salverà comportandosi bene, un credente non si perderà comportandosi male!

Se la salvezza fosse basata sulla quantità di opere compiute buone o cattive, sarebbe una salvezza per opere, come quella egizia dove il dio Osiride pesava su una bilancia le opere dei defunti e chi aveva fatto più opere buone che cattive si salvava.

Invece la Bibbia insegna che tutti gli increduli si dannano per il peccato di Adamo e che tutti i credenti si salvano per l'opera di Cristo. Le opere cattive degli increduli aumentano la loro maledizione, le opere buone dei credenti aumentano la loro benedizione.

Per questo motivo nel suddetto brano non viene detto nulla delle opere buone delle capre e delle opere cattive delle pecore.

"Le genti saranno riunite davanti a lui ed egli separerà gli uni dagli altri, come il pastore separa le pecore dai capri; e metterà le pecore alla sua destra e i capri alla sinistra. Allora il re dirà a quelli della sua destra: Venite, voi, i benedetti del Padre mio; ereditate il regno che v'è stato preparato fin dalla fondazione del mondo. Perché ebbi fame e mi deste da mangiare; ebbi sete e mi deste da bere; fui straniero e mi accoglieste; fui nudo e mi vestiste; fui ammalato e mi visitaste; fui in prigione e veniste a trovarmi. Allora i giusti gli risponderanno: Signore, quando mai ti abbiamo visto affamato e ti abbiamo dato da mangiare? O assetato e ti abbiamo dato da bere? Quando mai ti abbiamo visto straniero e ti abbiamo accolto? O nudo e ti abbiamo vestito? Quando mai ti abbiamo visto ammalato o in prigione e siamo venuti a trovarti? E il re risponderà loro: In verità vi dico che in quanto lo avete fatto a uno di questi miei minimi fratelli, l'avete fatto a me. Allora dirà anche a quelli della sua sinistra: Andate via da me, maledetti, nel fuoco eterno, preparato per il diavolo e per i suoi angeli! Perché ebbi fame e non mi deste da mangiare; ebbi sete e non mi deste da bere; fui straniero e non m'accoglieste; nudo e non mi vestiste; malato e in prigione, e non mi visitaste. Allora anche questi gli risponderanno, dicendo: Signore, quando ti abbiamo visto aver fame, o sete, o essere straniero, o nudo, o ammalato, o in prigione, e non ti abbiamo assistito? Allora risponderà loro: In verità vi dico che in quanto non l'avete fatto a uno di questi minimi, non l'avete fatto neppure a me. Questi se ne andranno a punizione eterna; ma i giusti a vita eterna" (Matteo 25:31-46)

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