Il presente elenco si prefigge di raccogliere tutte le testimonianze storiche e tutte le reminiscenze sulla persona di Gesù di Nazareth e sui primi Cristiani, quali rinvenibili negli scritti di autori non cristiani dei primi due secoli dopo Cristo.
Il martire e filosofo cristiano Giustino intorno all'anno 160 scrisse un Dialogo col giudeo Trifone, con il quale perseguiva lo scopo di dimostrare che il cristianesimo era la naturale continuazione dell’ebraismo. L’opera è strutturata in forma di un dialogo tra l’autore e l’ebreo Trifone, nel quale
secondo alcuni, probabilmente a torto, è ravvisabile il noto Rabbi Tarphon1, in tal caso, la finzione letteraria del dialogo sarebbe forse l’eco di una reale discussione avvenuta tra i due ad Efeso nel 135.
secondo alcuni, probabilmente a torto, è ravvisabile il noto Rabbi Tarphon1, in tal caso, la finzione letteraria del dialogo sarebbe forse l’eco di una reale discussione avvenuta tra i due ad Efeso nel 135.
Nel racconto, Giustino ricorda un avvertimento che sarebbe stato inviato dagli Ebrei palestinesi ai Giudei della diaspora, che contiene un giudizio su Gesù:
“E’ sorta un’eresia senza Dio e senza Legge da un certo Gesù, impostore Galileo; dopo che noi lo avevamo crocifisso, i suoi discepoli lo trafugarono nottetempo dalla tomba ove lo si era sepolto dopo averlo calato dalla croce, ed ingannano gli uomini dicendo che è risorto dai morti e asceso al cielo” (Tryph. CVIII, 2)2.
Il passo ci riporta un’accusa che avrà una certa fortuna, quella dell’inganno ordito dai discepoli di Gesù e del trafugamento del suo corpo dal sepolcro. La stessa accusa è ricordata da Tertulliano nel XXX capitolo del De spectaculis.
Per il resto, il passo non è di grande interesse storico, anche perché la sua provenienza e la sua autenticità sono alquanto incerte; certo esso testimonia un giudizio di alcuni Giudei del tempo di Giustino su Gesù.
Un elemento da considerare attentamente, è che quanto riportato da Trifone corrisponde esattamente alla "spiegazione ufficiale" data dai farisei già nel primo secolo per giustificare la scomparsa del corpo di Gesù e la tomba vuota "Dopo il sabato, verso l'alba del primo giorno della settimana, Maria Maddalena e l'altra Maria andarono a vedere il sepolcro. Ed ecco si fece un gran terremoto; perché un angelo del Signore, sceso dal cielo, si accostò, rotolò la pietra e vi sedette sopra. Il suo aspetto era come di folgore e la sua veste bianca come neve. E, per lo spavento che ne ebbero, le guardie tremarono e rimasero come morte. Ma l'angelo si rivolse alle donne e disse: Voi, non temete; perché io so che cercate Gesù, che è stato crocifisso. Egli non è qui, perché è risuscitato come aveva detto; venite a vedere il luogo dove giaceva. E andate presto a dire ai suoi discepoli: "Egli è risuscitato dai morti, ed ecco, vi precede in Galilea; là lo vedrete". Ecco, ve l'ho detto». E quelle se ne andarono in fretta dal sepolcro con spavento e grande gioia e corsero ad annunciarlo ai suoi discepoli. Quand'ecco, Gesù si fece loro incontro, dicendo: Vi saluto! Ed esse, avvicinatesi, gli strinsero i piedi e l'adorarono. Allora Gesù disse loro: Non temete; andate ad annunciare ai miei fratelli che vadano in Galilea; là mi vedranno». Mentre quelle andavano, alcuni della guardia vennero in città e riferirono ai capi dei sacerdoti tutte le cose che erano avvenute. Ed essi, radunatisi con gli anziani e tenuto consiglio, diedero una forte somma di denaro ai soldati, dicendo: Dite così: I suoi discepoli sono venuti di notte e lo hanno rubato mentre dormivamo. E se mai questo viene alle orecchie del governatore, noi lo persuaderemo e vi solleveremo da ogni preoccupazione. Ed essi, preso il denaro, fecero secondo le istruzioni ricevute e quella diceria è stata divulgata tra i Giudei, fino al giorno d'oggi" (Matteo 28:1-15)
Questo articolo non è opera mia ma è tratto da questo sito. Non sono uno storico professionista, in quanto oltre che apologeta cristiano sono divulgatore scientifico delle scoperte storiche fatte dal mondo accademico che sono ancora poco conosciute al grande pubblico dei nostri contemporanei N.d.R.
NOTE AL TESTO
1 Si veda ad esempio il parere di J. MAIER in Gesù Cristo e il cristianesimo nella tradizione giudaica antica, Brescia 1994, p. 219-220.
2 A†res…j tij ¥qeoj kaˆ ¥nomoj ™g»gertai ¢pÕ 'Ihsoà tinoj Galila…ou pl£nou Ön staurws£ntwn ¹mîn, oƒ maqhtaˆ aÙtoà klšyantej aÙtÕn ¢pÕ toà mn»matoj nuktÒj, ÐpÒqen katetšqh ¢fhlwqeˆj ¢pÕ toà stauroà, planîsi toÝj ¢nqrèpouj lšgontej ™ghgšrqai aÙtÕn ™k nekrîn kaˆ e„j oÙranÕn ¢nelhluqšnai. Ed. G. Archambault, Paris, 1909.
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