giovedì 29 dicembre 2016

Secondo la Parola di Dio scritta, la fede cristiana deve basarsi solo sulla Parola di Dio scritta


1. Epoca della Stesura dell'Antico Patto. Durante la vita di Mosè e dei Profeti, la Parola di Dio autorevole per i credenti è: Nelle Parole di Mosè e nelle Scritture di Mosè e dei Profeti: Es 12,3; 19,3-7; 24,3-4; 34,27; Dt 27,3; ecc.
2. Epoca dell'Antico Patto completato =AT. Dopo la morte di Mosè e dei Profeti, la Parola di Dio autorevole per i credenti è: Solo nelle Scritture di Mosè e dei Profeti: Gs 1,7; 8,32-35; 1Re 2,3; 2Re 18,12; Neh 1,7-8; 9,14; ecc. (1) 

3. Epoca dell'Antico Patto  completato + Epoca di Stesura del Nuovo Patto. Durante la vita degli Apostoli (2), la Parola di Dio autorevole per i credenti è:Nei libri dell'Antico Patto, nelle Parole degli Apostoli e negli Scritture degli Apostoli: 2Ts 2,15; 2Tim 2,2; 1Cor 11,2; 2Cor 10,9-11; At 17,11-12; Col 4,16; At 17,2-4; 1Ts 5,27; 2Ts 3,14; 2Pt 3,16; Gv 16,12-13; At 2,4.11; ecc. 

4. Epoca dell'Antico Patto  completato + Epoca del Nuovo Patto completato = AT + NT. Dopo la morte degli Apostoli sino al ritorno di Gesù Cristo, quindi per noi oggi, la Parola di Dio autorevole per i credenti è:Solo nei libri dell'Antico Patto, e nelle Scritture degli Apostoli**: Ap 22,18-19;1Cor 4,6; 2Ts 3,14; 1Ts 5,27; 2Pt 3,16; 2Cor 10,9-11; 1Tim 6,3-5.

Non andare oltre le Scritture, AT e NT insieme, 39 libri più 27 libri che sono i 66 libri ispirati da Dio, la sua Parola. Chi segue o insegna dottrine non presenti nelle Parole scritte che Dio ha dato, ovvero nella Parola di Dio, ha sempre pagato molto duramente. E' molto ingenuo e pericoloso approcciarsi a Dio in un modo diverso da quello che Lui stesso ha stabilito espressamente: Es 30,9; Lev 10,1-3; 2Sam 6,6-7; 1Cr 15,2.13; Num 4,15.19.20; Dt 17,3; Gen 4,3-7; Gs 22,16-19; 2Re 22,1-20; 2Re 23,21-22; 2Cr 34, 2Cr 35,18; 2Cr 30,5.17-20; Esd 3,4; 4,15; 1Cor 4,6; 11,30; Dt 28,58-68; 1Re 19,14.18; Neh 8,14.Dio è eterno ed eterni sono i suoi principi sia nell'AT che nel NT Egli pretende fedeltà alle sue Parole scritte, mai a tradizioni soltanto orali. Dt 4,2; Pr 30,5-6; 1Cor 4,6; Es 30,6; Lev 10,1; 2Sam 6,6-7; 2Pt 2,1; 3,15-16; 2Gv 1,9; Ap 2,14.15.24; 1Tim 1,19-20; 2Tim 2,17-18; Gv 12,48; Mt 24,35; Mr 13,31; Lc 21,33. Gesù Cristo stesso nelle dispute coi farisei ha sempre citato solo le Scritture divine, mai tradizioni di rabbini, neppure di rabbini colti e dotti. Nei confronti teologici vanno quindi citate solo le Scritture e non le tradizioni di uomini, anche se pii, quali i padri della chiesa.


Formazione Antico Testamento.
Dopo la stesura della Legge di Mosè nel XIV secolo a.C., ovvero di Genesi, Esodo, Levitico, Numeri e Deuteronomio: la Torah, vediamo che nel canone ebraico si aggiungono sino al IV secolo a.C. altri 34 libri (5+34=39) che ben conosciamo. Questi libri non sono una “nuova Legge” con nuove dottrine, ma ci testimoniano infallibilmente il pensiero di Dio riguardo agli avvenimenti storici in essi descritti ed in essi troviamo molte profezie, tra cui la futura rivelazione di una nuova alleanza di Dio con l'uomo e le caratteristiche del Messia, nonché molti altri fatti accaduti secoli dopo. 

Il canone ebraico con i 39  libri considerati ispirati, è infine chiuso dal Profeta Esdra nel IV secolo a.C. Riconfermato poi a Jamnia nel 90 d.C.. Secondo la Sinagoga i 39 libri erano e sono raccolti in 24 raccolte di libri, corrispondenti alle 24 lettere dell'alfabeto ebraico, come dice anche Giuseppe Flavio nella sua Historia Giudaica. La Bibbia ebraica si divide sostanzialmente in tre grosse parti: la Legge: Torah, i Profeti: Nebiim, gli Scritti: Ketubim, abbreviata con le iniziali delle tre parti, viene chiamata Tennak. Non a caso Luca in Lc 24,27 conferma questa divisione in tre parti fondamentali della Bibbia ebraica: Legge, Profeti e Scritti/Salmi (Essendo i Salmi il libro più lungo della parte degli Scritti, talvolta il loro nome veniva utilizzato per indicare il libro intero). Ciò dimostra che Luca e la proto-Chiesa consideravano ispirata la Tennak tale e quale a quella odierna, senza i 7 libri deuterocanonici.  Lo stesso NT ci conferma in Rom 3,2 e Rom 9,4 che il canone ebraico è stato affidato agli ebrei e ne sono loro i detentori

Per sapere quali libri dell'AT sono ispirati e quali no, dobbiamo rivolgerci al popolo di Israele. Anche oggi gli ebrei credono in questi 39 libri, che sono gli stessi dell'Antico Testamento secondo le chiese evangeliche. Gesù Cristo stesso ha confermato implicitamente questo canone in Mt 23,35 e Lc 11,51 dove cita l'omicidio di Abele e Zaccaria, avvenuti rispettivamente nei libri di Genesi e di 2Cronache che sono il primo e l'ultimo della Scrittura nella disposizione rabbinica, dove non sono presenti i sette deuterocanonici. 

Sempre il Signore stesso, in brani quali Mt 15,1-9 e Mr 7,1-13 attesta l'assoluta attendibilità della Scrittura, come anche in Gv 10,35 e Lc 16,17; qui Egli riprova l'errore che compie chi segue tradizioni umane opposte alla Parola. Gesù non ha mai criticato i farisei per “un cattivo canone biblico”, ma li ha condannati per una cattiva interpretazione della Parola di Dio che portava a dei falsi insegnamenti, come si nota in Mt 23,4.15; Lc 11,46; Mr 13,31. Le tradizioni farisaiche portavano alla aperta violazione del quinto comandamento che ordinava di onorare i genitori. Allo steso modo molte tradizioni ecclesiali odierne portano alla aperta violazione del secondo comandamento che ordina il culto religioso di Dio senza l'utilizzo di statue ed icone. In base ai versetti citati, a vostro avviso Dio avrebbe apprezzato di più chi al tempo di Gesù credeva ciecamente al clero ufficiale ed ai suoi errori dottrinali (non errori morali, ma dottrinali sia chiaro), oppure chi, basandosi direttamente sulla Scrittura, avrebbe condannato la tradizione umana che violava un comandamento divino? (cfr. Mr 7,13). Dio è cambiato, oppure anche oggi apprezza di più chi cerca di seguire le Scritture rispetto a chi crede ciecamente agli insegnamenti umani ostili alle Scritture? (1Gv 2,26). 


Formazione Nuovo Testamento
Si intendono qui con il nome generico di Apostoli, non solamente i Dodici scelti da Gesù, ma più che altro quelle che furono le figure protagoniste della Chiesa neotestamentaria quali Paolo, Luca, Marco, Giacomo e Giuda (questi ultimi due erano fratelli uterini di Gesù, cfr. Mt 13,55; 1Cor 9,5; Gal 1,19; Gd 1,1) ed altri non noti come l'autore dell'epistola agli Ebrei che ci hanno lasciato i loro scritti ispirati da Dio, i 27 libri del NT. Soltanto questi 27 libri provengono dalla Chiesa primitiva e sono davvero attendibili e normativi per i cristiani. 

Per fare in modo che si compisse la Parola di Dio nella storia, Dio ha anche utilizzato persone che credevano in alcuni errori dottrinali, quali i vescovi del concilio di Cartagine nel 393 d.C. e di Ippona nel 397 d.C.; a questo riguardo cfr. Gv 11,49-52. Egli in futuro userà anche dieci re malvagi per adempiere le sue parole divinamente ispirate: Ap 17,16-17. Inoltre a meno di non concedere a questo clero semi-apostata più conoscenza dottrinale di Giovanni, dobbiamo ammettere che l'Apostolo prima della sua morte era perfettamente al corrente di quali erano i 27 libri ispirati e ne abbia tramandato oralmente l'elenco. 

E' davvero arduo immaginare che dei vescovi semi-apostati nel IV secolo conoscessero con certezza il canone del NT mentre uno dei Dodici Apostoli di Cristo, l'Apostolo che Gesù amava, colui che era presente nell'Ultima Cena e che poggiava il proprio capo sul petto del maestro, lui stesso autore di 5 dei 27 libri del NT, alla fine del I secolo, con una maturità nella fede inimmaginabile dopo 70 anni di Ministero e di persecuzioni, ormai quasi centenario, dopo avere vissuto esperienze soprannaturali potentissime come quelle che ha descritto in Apocalisse, brancolasse nel buio sull'incertezza del canone neotestamentario. 

Ammesso e non concesso che Giovanni fosse stato ignorante del canone, il fatto che il Signore nel IV secolo d.C. abbia utilizzato un clero parzialmente apostata per togliere i dubbi sul canone del NT, non significa che la Scrittura ci è stata “donata” da queste persone. Essa proviene da Dio e fu ispirata quando fu messa per iscritto nel I secolo d.C. e non quando ne fu chiarito il canone nel IV secolo dopo la fiumana di eresie dei secoli II e III che misero in dubbio il corretto canone che era noto nel I secolo. 

Noi non siamo “debitori” al clero nordafricano del IV secolo per avere ri-esplicitato il canone più di quanto siamo “debitori” a Giuda Iscariota o al sommo sacerdote Caifa nel I secolo per avere fatto morire Gesù Cristo, rendendo così possibile la salvezza degli uomini attraverso il sacrificio del suo sangue. E' vero che le loro azioni hanno contribuito alla salvezza, ma era il Signore “dietro le quinte” a fare convergere in bene quanto di male da loro fatto. Dio è Sovrano sulla storia, e guida gli eventi in modo che si realizzino i suoi decreti. Immaginare che il canone biblico sia impreciso o alterato, è segno di mancanza di fede nel Signore. Non cade a terra un solo capello dal nostro capo senza che Dio lo voglia, figuriamoci se il Signore non è stato in grado di fissare un canone corretto nella Sua Parola anche attraverso persone indegne e semi-apostate. Dio nelle Scritture ha sempre dato al suo popolo la Scrittura certa ed infallibile, ed è stato il popolo ad alterare la Scrittura aggiungendo ad essa tradizioni orale e consuetudini che la hanno nullificata e contraddetta. 

Gesù ha sempre confermato il canone dell'AT dei farisei, ma ha sconfessato le loro interpretazioni errate.

Israele aveva il corretto canone dell'AT nonostante la nazione fosse per diversi secoli interamente sprofondata nell'idolatria del culto dei Baal, salvo un residuo eletto e fedele: 2Re 22,1-20; 2Re 23,21-22; 2Cr 34, 2Cr 35,18; 2Cr 30,5.17-20; 1Re 19,1Re 19,14.18; Mt 15,1-9; Mr 7,1-13.

La Chiesa di Dio oggi conferma il canone del NT dei "farisei odierni", ma ne sconfessa le loro interpretazioni errate. 

Il cristianesimo odierno ha il corretto canone del NT nonostante una larga parte di esso per diversi secoli sia interamente sprofondata nell'idolatria del culto dei santi ed altri errori, salvo il residuo eletto e fedele dei credenti nati di nuovo: At 10,25-26; Ap 9,20; 1Gv 5,21; Ap 2,20.24; 2Cor 6,16; Ap 18,4.5.23; Is 42,8; Is 2,14.17; Ger 10,5; Eb 4,11; 1Cor 10,6.11.

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