domenica 1 gennaio 2017

Una preghiera aggressiva


Due metodi provati per confondere l'avversario. "La nostra battaglia, infatti, non è contro persone corporali ma contro dominatori con vari regni di autorità, contro i dominatori mondiali della presente
oscurità, contro le forze spirituali della malvagità nei cieli" (Ef. 6,12 - traduzione libera). Il brano citato sopra da Efesini 6,12 ci dice che, come cristiani, siamo impegnati in una guerra totale contro veri e propri eserciti di esseri spirituali invisibili - "persone senza corpo" - le quali prendono tutte i loro ordini dai quartieri generali situati "nei cieli." L'effetto di queste forze di opposizione è la conquista del globo, e la loro strategia generale è diretta a quel fine.

Negli ultimi anni, il crescente interesse verso l'occulto e verso i regni dello spirituale, ha costretto i cristiani ad affrontare la necessità di informarsi sull'argomento della guerra spirituale.
è Se nel passato recente la maggior parte dell'enfasi era sull'attività dei demoni,
èora molti credenti stanno cominciando a rendersi conto che quegli esseri non sono la forza principale che ci fa opposizione. In questo articolo desidero appunto esaminare l'argomento di queste altre forze, e come fare per vincerle.

Una guerra spirituale…
Essendo la nostra guerra nel regno spirituale, Dio ci ha fornito armi adatte a quel regno. In 2 Corinzi 10, 3-5 Paolo ci dice:
"Infatti, pur camminando nella carne, non combattiamo secondo la carne: poiché le armi della nostra battaglia non sono carnali" - ma, implicitamente, spirituali. Tuttavia, continua Paolo, queste armi spirituali sono "potenti in Dio per abbattere le fortezze (di Satana); abbattendo le immaginazioni ed ogni cosa elevata che esalta se stessa contro la conoscenza di Dio..."
La suprema "cosa elevata che esalta se stessa contro la conoscenza di Dio" è il regno spirituale di Satana "nei cieli." Come cristiani, noi soli sulla terra abbiamo le armi dateci da Dio, che sono in grado di abbattere quel regno satanico.

…già vinta
Nell'avvicinarci a quella guerra, la prima cosa - e la più importante - di cui rendersi conto è che Dio, attraverso Cristo, ha già sconfitto totalmente Satana. In Colossesi 2,15 Paolo ci dice che attraverso la morte di Cristo sulla croce, Dio ha "spogliato i principati e le potenze" di Satana, "trionfando su di loro." E ancora, in 2 Corinzi 2,14 dice: "Ora siano rese grazie a Dio, che ci fa sempre trionfare in Cristo..." Il trionfo non è la vera conquista di una vittoria, ma la celebrazione di una vittoria già vinta.
è Cristo ha vinto per noi la guerra su Satana, ma ha lasciato a noi la responsabilità di imporre ed amministrare quella vittoria per conto Suo.

In vista del conflitto illustrato in Efesini 6,12, Paolo prosegue nei cinque versetti successivi per elencare sei articoli dell'armatura di cui ogni cristiano deve equipaggiarsi:

1.       la cintura della verità;
2.       la corazza della giustizia;
3.       i calzari della preparazione del Vangelo di pace;
4.       lo scudo della fede;
5.       l'elmetto della salvezza;
6.       la spada della Parola di Dio.

Tuttavia, questi sei articoli di armatura sono in primo luogo difensivi; solo la spada è nel vero senso un'arma d'attacco, e anche quella è efficace solo là fin dove può giungere il braccio.

Nel versetto successivo tuttavia, Efesini 6,18, Paolo rivela è un'arma la cui efficacia non è limitata dallo spazio o dal tempo: "pregando sempre con preghiere e suppliche nello Spirito..." A mio avviso, la preghiera è l'arma spirituale più potente e di vasta portata affidata alla Chiesa. In effetti, amo chiamarla il nostro "missile balistico intercontinentale."

Dal nostro arsenale globale di "missili" spirituali, direi che i tre più efficaci sono:

1.      La Parola di Dio;
2.      il nome di Gesù; e
3.      il Sangue di Gesù.

Tutti e tre sono lanciati attraverso un unico e stesso canale: la bocca.
E tutti, attraverso la bocca, possono essere lanciati in quattro modi principali:

-         la preghiera,
-         la lode,
-         la testimonianza e
-         la predicazione.

Di questi quattro quello che voglio discutere qui à la preghiera, e in particolare due tipi di preghiera aggressiva, provata negli anni dall'esperienza personale.


Legare e sciogliere

La prima è la preghiera per legare e sciogliere. In Matteo 16,19 Gesù dice a Pietro:

"Ti darò le chiavi del regno dei cieli: e tutto quello che legherai sulla terra sarà legato in cielo; e tutto quello che scioglierai sulla terra sarà sciolto in cielo."

Con queste parole Gesù conferì a Pietro la più incredibile autorità spirituale - un'autorità da esercitare sulla terra, ma con efficacia anche nei cieli.

Su questo versetto sono stati scritti volumi di controversie teologiche, e non mi interessa scriverne un altro. Dio tuttavia mi ha dimostrato una ragione semplice e pratica per cui Gesù conferì a Pietro questa autorità: Ne avrebbe avuto bisogno! Questo mi incoraggia a credere che se gli altri cristiani avessero bisogno di un'autorità simile, Gesù la conferirebbe anche a loro.
è Infatti, in Matteo 18, 18-20 Egli ripete la stessa promessa estendendola a tutti i credenti che fanno fronte alle sue condizioni:

"In verità vi dico, tutto quello che legherete sulla terra sarà legato in cielo; e tutto quello che scioglierete sulla terra sarà sciolto in cielo. E ancora vi dico che se due di voi sulla terra si accorderanno riguardo a qualunque cosa da chiedere, sarà loro fatto dal Padre Mio che è in cielo. Dove due o tre sono riuniti nel Mio nome, Io sono in mezzo a loro."

La parola "accorderanno" in greco è "sumphoneo", e in italiano dà l'idea di una "sinfonia". Qui non si intende un accordo intellettuale; il significato è armonia musicale. "Se due di voi possono armonizzarsi nel toccare qualsiasi cosa che volete chiedere, sarà fatto." Si tratta di un'armonia nello Spirito, non solo di una decisione mentale su un argomento dell'elenco di richieste - "La sorella Giovanna all'ospedale col tumore." Quante volte prendiamo quella decisione mentale nella preghiera, senza una vera armonia - ma la sorella Giovanna non guarisce!

Poi Gesù prosegue dicendo: "Dove due o tre sono radunati nel mio nome..." Il greco dice "Dove due o tre sono condotti, guidati insieme nel mio nome." Uso la parola "guidati", perché ciò richiede un leader, una guida. Il leader è lo Spirito Santo.

"Perché tutti quelli che sono guidati dallo Spirito di Dio, sono figli di Dio" (Rm 8,14).

Gesù quindi parla di credenti radunati dallo Spirito Santo intorno al punto focale della persona di Cristo, rappresentato dal Suo nome. Egli dice: "Quando siete guidati dal mio Spirito a radunarvi nel Mio Nome, e riuscite ad armonizzare tra voi, contate sulla mia presenza." Ecco dove sta l'autorità. Non credo sia possibile distaccare il versetto 18 dal 19 e dal 20.
è L'esercizio dell'autorità dipende dalla guida dello Spirito Santo
è e dall'essere in relazione con i compagni di preghiera al punto di armonizzare con loro.


Per il vangelo il tempo è ancora presente

Il greco è una lingua molto subdola e rifinita nell'uso dei tempi. Un rude esempio dall'italiano potrebbe essere l'uso dei tempi del passato semplice e del presente perfetto. Nel passato semplice direi: "Ieri la porta era chiusa", mentre il perfetto presente è: "La porta è stata chiusa." La differenza sta nel fatto che il passato semplice non dice niente della situazione attuale della porta che ieri è stata chiusa, e che oggi può essere chiusa o aperta - non si sa. Quando tuttavia uso il perfetto, dico qualcosa sia del passato che del presente: "La porta è stata chiusa ieri" implica che ora è ancora chiusa.

Il tempo perfetto quindi, si riferisce a qualcosa accaduto in passato ma che ha un'applicazione continua anche per il presente. Gesù ha detto: "Tutto quello che scioglierete sulla terra sarà stato sciolto in cielo." In ogni caso, gli effetti dell'azione passata continuano nel presente. Sono stabili e irrevocabili.

Vi sono due modi per intendere questo fatto, a voi la scelta. Uno pone l'accento sulla responsabilità dell'uomo; l'altro sulla sovranità di Dio. Ciò fornisce un vero punto di incontro teologico.
1.      Se volete accentuare la responsabilità dell'uomo, il versetto si può leggere così: "Tutto quello che legherete sulla terra, sarà stato legato anche in cielo." Nel momento in cui legate sulla terra, è legato in cielo. La vostra azione è decisiva. Sebbene voi facciate un'azione in terra, le sue conseguenze sono efficaci in cielo.
2.      L'altra traduzione dice: "Quello che legate sulla terra sarà quello che è già stato legato in cielo." Potete legare sulla terra solo ciò che è già stato legato in cielo. Ma continua a porre la responsabilità su di noi, perché fino a quando non preghiamo, quel legare non diventa efficace. É richiesta una azione dalla terra per rendere efficace il decreto del cielo.

Sono davvero due enfasi diverse della stessa verità. In entrambi i casi ci è data la responsabilità per quanto accade in cielo. Il che è del tutto stupefacente! Tanto spesso adottiamo l'atteggiamento di aspettare che sia Dio ad agire, ma la verità è che spesso Dio aspetta noi. E a dire il vero è da tanto tempo che sta aspettando!


Lo scopo dei chiaroscuri della Scrittura

Permettetemi di portarvi l'esempio di un mio amico pastore in Danimarca. Aveva problemi coi matrimoni delle persone divorziate. Rifiutò di sposare una coppia, poi venne un'altra coppia e decise di sposarli - uno dei due era divorziato. In chiesa ci furono delle reazioni - qualche disapprovazione. Egli allora si prese una giornata per cercare il Signore, ed ebbe con Lui due incontri diversi. Prima il pastore disse: "Signore, perché nella Tua Parola non hai esposto le cose con chiarezza, in modo che chiunque potesse capire esattamente cosa volevi dire sul matrimonio e sul divorzio?" E gli parve di avvertire questa risposta dal Signore: "Perché se lo avessi fatto, lo avreste usato come un bastone legalistico con cui battere la gente."

Dopo essersi ripreso da quella risposta, il pastore disse: "Bene Signore, allora mostrami cosa vuoi che io faccia e lo farò." Ma il Signore disse: "Al contrario, sarai tu a dirmi cosa intendi fare, e Io provvederò!" Vedete come stanno le cose - "Tutto quello che legherete sulla terra sarà stato legato anche in cielo." Dio dice: "Voi prendete la decisione e Io procederò."
è Il fatto è che abbiamo una responsabilità assai maggiore di quanto desideriamo affrontare. (Avendo toccato il problema controverso del matrimonio, permettetevi di darvi la mia opinione personale: ogni singola questione in un matrimonio incerto va risolta individualmente da chi ha la responsabilità pastorale, e non sulla base di un qualche regolamento globale.)

Le relazioni giuste sono indispensabili

Torniamo al nostro legare e sciogliere: all'autorità investita nei credenti che si radunano nel nome di Gesù e in armonia tra loro. Tutta l'essenza dell'insegnamento di questa sezione della Scrittura è nelle relazioni giuste.
è L'autorità viene data solo a coloro che sono nelle relazioni giuste.
è Intorno alla Sua autorità delegata Dio ha costruito un'inferriata. Se non vi trovate nelle giuste relazioni personali, non vi è modo di entrare.

Dio ci ha invitati a condividere il trono con Lui (Ef 2,6) ma, al fine di preservare la stabilità dell'universo, deve prendere alcune precauzioni elementari.
è Prendete un Battista appena convertito, mettetelo sul trono e mettetegli in mano le saette di Dio, ed egli distruggerà tutti i Cattolici. O viceversa. Dio allora dice: "Sei il benvenuto al trono delle saette, ma prima devi far fronte ad alcune condizioni personali."

Efficacia generale della preghiera di legare e sciogliere

Fatemi dire che una volta osservate le condizioni, il legare e sciogliere copre essenzialmente qualsiasi situazione cui possiate pensare.
è Se sono all'opera forze cattive o che sono di impedimento, potete legarle.
è Se all'opposto, sono necessarie risorse o provviste di qualunque tipo, o se la gente si trova in qualunque forma di schiavitù, potete scioglierle.
è Tuttavia, se ci fosse qualcosa che va escluso, Gesù prosegue dicendo: "Se due di voi possono concordare su qualunque cosa che chiedete, sarà fatta." Così in questi due versetti è contenuta tutta l'autorità che potrà mai essere necessaria nella preghiera.

 Legare l'Uomo Forte

Ora voglio parlare di un modo particolare di legare, importante per il nostro argomento. In Matteo 12, 28-29 Gesù ha detto:

"Ma se voi cacciate i demoni con lo Spirito di Dio, allora su di voi è giunto il regno di Dio. Altrimenti, come potrebbe uno entrare nella casa di un uomo forte e distruggere i suoi beni, se prima non lega l'uomo forte? e poi distruggerà la sua casa (cioè gli prenderà le sue cose)."

Dobbiamo anche guardare un brano parallelo in Luca 11 20-22:

"Ma se Io con il dito di Dio caccio i demoni, è indubbio che il regno di Dio è venuto su di voi. Quando un uomo forte armato fa la guardia al suo palazzo, i suoi beni sono sicuri. Ma se viene assalito da un uomo più forte, e vinto, questi gli prende tutta la sua armatura in cui confidava e divide le sue spoglie."

Credo che vi siano due modi per applicare questi brani della Scrittura.

1. Il primo si riferisce direttamente a Gesù e al diavolo. Satana era l'uomo forte armato alla guardia del suo palazzo. Aveva tutto quello che voleva, come lo voleva, e nessuno poteva resistergli. Il mondo era sotto il suo controllo. Ma Gesù, più forte di Satana, è sopraggiunto, lo ha sconfitto e gli ha preso tutta l'armatura in cui confidava. Questo concorda con quando dichiarato da Paolo in Colossesi 2,15: cioè che Gesù ha spogliato i principati e le potenze di Satana.
è Notate questo fatto: Satana è un nemico disarmato. L'armatura è dalla nostra parte. Avendo risolto il caso di Satana, Gesù ora divide le spoglie. Egli indica tutto quello che Satana aveva nel suo palazzo e ci dice: "Servitevi pure!"

2. Tuttavia, come abbiamo già visto, tocca a noi amministrare la vittoria di Gesù su Satana. Dobbiamo quindi svolgere un ruolo nel legare l'uomo forte. Ciò è evidenziato dalla versione di Matteo: "Com'è possibile entrare nella casa di un uomo forte e saccheggiarlo dei suoi beni, se prima non si lega l'uomo forte?"

Ho l'impressione che lo Spirito Santo stia chiedendo di mostrarci che gran parte della nostra attività, per quanto buona, non sarà pienamente efficace in nessuna determinata situazione, fino a quando non risolveremo il problema dell'uomo forte.
è Stiamo cercando di portargli via i suoi beni, ma non lo abbiamo legato.
è Di conseguenza, impieghiamo la maggior parte del nostro tempo e delle nostre energie per continuare a respingere i suoi attacchi,
è il che ci impedisce di spogliarlo dei suoi beni o di liberare i suoi prigionieri. Possiamo anche ottenere qualche risultato, ma non sarà paragonabile alla vittoria che potremo raggiungere una volta legato l'uomo forte.

Una necessità prioritaria

Perciò, in ogni determinata situazione in cui Dio ci dà la responsabilità del ministero, la prima cosa da fare è venire alle prese con l'uomo forte - cioè con i rappresentanti delegati di Satana che sorvegliano sugli interessi di quella situazione. Ad esempio in Daniele 10, prima che Daniele potesse ricevere la risposta alle sue preghiere per Israele, l'angelo inviato dovette incontrare e vincere "il principe del regno di Persia" - l'"uomo forte" particolare che rappresentava gli interessi di Satana nell'impero persiano, che all'epoca dominava il popolo e la terra di Israele.

Ora ritengo che vi siano molti scaglioni nel regno di Satana - molti livelli di autorità. Ad esempio, indubbiamente vi è ancora un uomo forte sulla Persia e sulla Grecia - gli stessi menzionati in Daniele 10.

Ma noi non viviamo in quei paesi, ma in Italia, e non ho dubbi che sull'Italia Satana abbia scaglioni di uomini forti con livelli ascendenti di autorità - su una comunità, una città, uno stato e sull'intera nazione.

Ritengo inoltre che vi siano diverse forze sataniche su diversi gruppi etnici. Ad esempio la gente di origine araba ha un tipo di uomo forte; i neri, la cui origine razziale è in Africa, ne hanno un altro; i balcanici un altro tipo ancora. Lo stesso dicasi per i gruppi di diversa provenienza etnica.
            Certo non ho tutte le risposte, ma vorrei suggerire a quelli di voi che svolgono seriamente il ruolo di guerrieri nella preghiera, che Dio sta cominciando a rivelarvi il tipo particolare di uomo forte che domina la situazione che dovete affrontare. Potrebbe essere solo su una famiglia, su una piccola zona della città, su qualche tipo di impresa di affari o sopra qualcosa di molto più grande. Ciascuno di noi ha assegnata la propria area di conflitto.

 Il nome dell'Uomo Forte

Prima di poter affrontare efficacemente l'uomo forte, dobbiamo conoscerne l'identità. Qui dipendiamo in larga misura dalla rivelazione - non solo dalla rivelazione generale della Bibbia, ma da una rivelazione specifica della parola di conoscenza. In 1 Corinzi 9,26 Paolo dice: "Non combatto come uno che batte l'aria." In altre parole: "Non mi limito a tirar pugni a vuoto, nella speranza di imbattermi nel mio oppositore. Non sono un boxeur con gli occhi bendati. Dirigo i colpi dove so di trovare l'oppositore, e in quei punti dove gli farò più male." É quello che dobbiamo fare noi con il diavolo. In breve, voglio darvi tre esempi pratici di cosa intendo dire.

Esempi pratici
In passato, per un periodo sono stato in stretta relazione con una comunità - un gruppo di cristiani che viveva una relazione di alleanza - che in due o tre anni era fiorita con insolito successo. Poi d'improvviso ci fu una divisione incredibile. Due degli anziani si rivoltarono contro il leader, lo condannarono per stregoneria e lo scomunicarono. Il tutto avvenne in pochi giorni.

Qualche tempo dopo, in un'altra città mi incontrai con un gruppo di fratelli per consultarci su come affrontare la situazione. Mentre stavamo parlando, qualcuno per caso disse che alcuni mesi prima un membro di questa comunità aveva ricevuto la visione di un uomo armato, rivestito in maglia di acciaio, che stava sopra la comunità. Al sentire ciò, qualcosa dentro di me disse: "É quello l'uomo forte," e lo identificai come l'uomo di ferro del più duro legalismo. Condivisi quella rivelazione con i fratelli, poi pregammo e legammo subito quell'uomo forte.

Meno di ventiquattro ore dopo gli altri due anziani, senza esser stati avvertiti, telefonarono e dissero: "Ci rendiamo conto di aver sbagliato tutto. Ci dispiace e ci siamo pentiti. Vogliamo rimettere le cose a posto." Mi era difficile crederlo! Se fossi andato da loro a discutere per una settimana, non si sarebbero persuasi. Ma una volta affrontato l'uomo forte di quella situazione, si è trattato solo di entrare e spogliarlo dei suoi beni.

L'altro caso che voglio menzionare capitò ad un convegno di ministri a Oklahoma City, al quale partecipavo. Vi erano circa quaranta ministri e leader carismatici per un confronto piuttosto teso - Argomento: il discepolato; il vortice della tempesta: Fort Lauderdale.

La prima sera in cui ci mettemmo veramente all'opera, il Signore mostrò ad un fratello la scena di un cinghiale. Vi fu la conferma di altri due fratelli non direttamente in relazione col primo. Senza entrare nei dettagli, quasi l'intera assemblea dei ministri, di molte estrazioni diverse, furono convinti che il cinghiale fosse il nostro problema, e che avremmo dovuto affrontarlo. Quando tuttavia cercammo di farlo, lo Spirito Santo ci fece chiaramente capire che non sarebbe stato possibile fin quando le nostre relazioni personali non fossero diventate giuste - proprio come dice Matteo 18. Dopo circa 48 ore di intense transazioni spirituali, ritenemmo di esserci aperti il varco delle giuste relazioni. Allora ci radunammo in una stanza per affrontare il cinghiale. Uno degli uomini - un notissimo leader carismatico che gode del mio massimo rispetto - disse: "Dio mi ha mostrato l'identità del cinghiale. É lo spirito della controversia religiosa."

Armati con questa rivelazione, ci siamo presi per mano, abbiamo unito i nostri spiriti e legato il cinghiale. Il primo fratello che lo aveva visto dall'inizio ora tornava a vederlo in un'altra visione - steso al suolo, senza vita. Dal quel momento in poi vi fu un continuo cambiamento in meglio negli atteggiamenti e nelle relazioni, che si sta estendendo a zone sempre più vaste del Corpo di Cristo. Guardando indietro, la considero una chiara illustrazione del fatto che
è non stiamo lottando contro "persone di carne."
è Solo quando identifichiamo e affrontiamo le forze spirituali invisibili che stanno dietro alle persone umane, possiamo entrare negli scopi di Dio per noi.

Voglio parlarvi di un'altra situazione raccontatami da un amico. Era coinvolto in un grande impegno - una grande missione per il Signore che il consiglio aveva deciso di sostenere. Quando tuttavia cominciò a fare progetti e a decidere per gli impegni economici, fu come se il consiglio vacillasse nell'indecisione: un giorno dicevano che l'avrebbero sostenuto, l'altro no. Alla fine dissero: "Vogliamo che tu ritiri questa missione." Ma egli disse: "Mi sono impegnato e non posso tirarmi indietro perché molta altra gente si è presa lo stesso mio impegno."

A quel punto l'uomo e sua moglie, in profonda disperazione spirituale, andarono a far visita a un'altra coppia cristiana di amici, membri della stessa chiesa. Cominciarono a pregare per la situazione, e l'altro uomo ebbe l'illustrazione mentale della loro chiesa. Vide un incontro del consiglio della chiesa, e delle cordicelle che partendo da alcuni membri salivano in alto verso un regno invisibile. Mostrava le persone come marionette, che si muovevano a seconda di come erano tirate dai fili. Allora disse: "La sola cosa da fare è tagliare quei fili nel nome di Gesù." Lo fecero, e il giorno dopo il consiglio si incontrò di nuovo, e senza altre animate discussioni o litigi votò all'unanimità il sostegno alla missione.

Quello che voglio dire è che ci risparmieremo un sacco di fatica se potremo venire a patti e legare l'uomo forte. Questo è il primo tipo di preghiera.

 Le preghiere date dallo Spirito Santo

Ora consideriamo l'altro tipo di preghiera, che consiste in preghiere specifiche, dirette e tenaci, suggerite dallo Spirito Santo. Voglio prendere due illustrazioni dal Vecchio Testamento. La prima, Giosuè 8, riguarda la cattura della città di Ai da parte dei figli di Israele. Nel bel mezzo delle operazioni militari, Dio disse a Giosuè di fare qualcosa privo di qualsiasi significato militare.

"E il Signore disse a Giosuè, 'Tendi verso la città di Ai il giavellotto che tieni in mano, perché io te la metto nelle mani.' Giosuè tese il giavellotto che teneva in mano, verso la città" (Giosuè 8,18).

Ora quel giavellotto teso non aveva alcun significato militare, ma spirituale. I versi che seguono ci dicono che gli Israeliti catturarono e distrussero completamente la città. Poi il versetto 26 ci dà questo commento: "Giosuè non ritirò la mano che brandiva il giavellotto finché non ebbero sterminato tutti gli abitanti di Ai"

Giosuè tese il giavellotto all'inizio della battaglia e lo mantenne in quella posizione, proprio diretto contro Ai, finché la vittoria non fu totale. Dal punto di vista militare, il giavellotto non fece nulla, ma nel regno spirituale Giosuè si appoggiò con coraggio alla promessa di Dio che avrebbe dato loro Ai, reclamandola fin quando non fu completamente realizzata. Quel giavellotto teso è un bell'esempio di preghiera diretta, tenace, incrollabile, di ispirazione divina.

Molta gente quando prega brandisce il giavellotto a mezza strada verso l'orizzonte: "Signore, benedici tutti i nostri missionari." Non so se qualcuno ha mai avvertito gli effetti di una preghiera simile!
è Il tipo di preghiera che ha effetti sicuri è quella specifica. Avete un obiettivo e vi proponete di raggiungerlo, e non ritirate il giavellotto finché l'opera non sarà completa.

Nei Salmi di David in particolare c'è una forte enfasi sulla distruzione dei nemici, il consumarli, il non permettere loro di sollevarsi. Nel Salmo 18 egli dice: "Li riduco come la polvere della strada. Li ho calpestati finché non poterono più alzarsi."
è Dio non approva una vittoria parziale. Come cristiani, tante volte riportiamo vittorie parziali nella preghiera e poi ritiriamo il giavellotto. In seguito avremo problemi con l'obiettivo che avremmo dovuto prendere per primo.

Il secondo esempio dal Vecchio Testamento si riferisce alla scena della morte del profeta Eliseo. Quando era sul letto di morte, Ioas, re di Israele, lo venne a trovare. Al suo arrivo Eliseo gli disse di fare qualcosa in relazione alla situazione militare di Israele di quell'epoca: a Est il paese era minacciato dalla Siria, e prima di morire Eliseo voleva fornire il modo di affrontare la minaccia dell'attacco della Siria. (2 Re 13, 14-19).

"Quando Eliseo si ammalò della malattia di cui morì, Ioas re di Israele, venne a visitarlo e scoppiò a piangere davanti a lui dicendo: 'Padre mio, padre mio, carro di Israele e sua cavalleria.' Eliseo gli disse: 'Prendi arco e frecce.' Egli prese arco e frecce. Aggiunse al re di Israele: 'Impugna l'arco.' Quando il re l'ebbe impugnato, Eliseo mise la mano sulla mano del re, quindi disse: 'Apri la finestra verso oriente.' Aperta che fu la finestra, Eliseo disse: 'Tira!' Ioas tirò, e Eliseo disse: 'La freccia della liberazione del Signore e la freccia della liberazione dalla Siria: tu sconfiggerai i Siriani di Afek fino allo sterminio.' Eliseo disse: 'Prendi le frecce.' E quando le ebbe prese disse al re di Israele: 'Percuoti la terra.' Egli la percosse tre volte e poi si fermò. L'uomo di Dio s'indignò contro di lui e disse: 'Avresti dovuto colpire cinque o sei volte; allora avresti sconfitto la Siria e l'avresti sterminata; ora invece colpirai la Siria solo tre volte.'"

Questo racconto ci fornisce una bella illustrazione della preghiera guidata e potenziata dallo Spirito. La finestra aperta verso est parla della direzione dell'attacco siriano che sarebbe venuto da est. Lo stesso per le frecce tirate dalla finestra. Che significato avevano la mano del re sull'arco e la mano del profeta su quella del re? Significa che la fonte dell'autorità del profeta - lo Spirito Santo - dava potenza al re mentre tirava le frecce contro la Siria. In seguito, colpire il suolo con le frecce rimaste, significava persistere e proseguire nella preghiera una volta che questa viene data dallo Spirito Santo. Ioas non ha battuto abbastanza il suolo. Se lo avesse fatto cinque volte, la vittoria sarebbe stata totale, ma avendolo fatto solo tre volte, fu quello il limite della sua vittoria (vedi 2 Re 13,25).

In altre parole, il successo nel regno naturale dipende dalle forze spirituali. Se vincete la battaglia nel regno spirituale, la vittoria sarà elaborata anche nei campi militare, politico, economico e sociale.
è Ma il regno spirituale è decisivo, e un'arma primaria è la preghiera persistente guidata e potenziata dallo Spirito. Ioas in parte fallì, perché nel campo spirituale non fu determinato a sufficienza. Giosuè, d'altra parte, aveva tenuto il giavellotto puntato fino alla vittoria totale.

 Applichiamo la potenza della preghiera

Permettetemi ora di trarre dalla mia esperienza personale tre esempi di ciò che definirei una 'preghiera tenace e specifica,' ispirata e guidata dallo Spirito Santo. Leggendo il mio libro: "Formare la storia attraverso la preghiera e il digiuno" vi troverete altri esempi, trattati con maggiori dettagli.

Questo primo esempio lo trovate anche nel libro, e lo esporrò solo in breve. Nel 1941-42 ero soldato delle forze armate Britanniche in Nord Africa, e partecipai alla ritirata più lunga nella storia dell'Esercito Britannico. Continuare a ritirarsi per 1500 chilometri, senza sapere perché o cosa accadrà dopo, può essere assai demoralizzante. Io avvertii che uno dei maggiori problemi erano gli ufficiali, egoisti e indisciplinati, che per questo non godevano della fiducia degli uomini. Ad esempio, l'acqua allora era il bene più scarso nel deserto ed al soldato medio, per tutte le sue necessità, veniva data una bottiglia militare piena d'acqua ogni due giorni: doveva bastare per bere, lavarsi, cucinare, etc. Eravamo soliti lavare le camicie nella benzina ad alto numero di ottani, perché procurarsela era più facile dell'acqua. Tuttavia, in quel periodo alla mensa ufficiali veniva mescolata più acqua al loro whisky di quanta gli uomini ne usavano per tutti gli altri scopi. Non si può prevedere che una cosa simile produca il morale alto tra i ranghi della truppa!

All'epoca, ero stato salvato e battezzato nello Spirito da poco. Sentivo di dover pregare, ma mi chiedevo: "Come posso pregare per questi leader tanto indegni - come chiedere a Dio di benedirli?" Finalmente decisi: "Dio dovrà mostrarmi il modo in cui devo pregare." Dopo qualche tempo, avvertii che Dio mi dava questa preghiera specifica: "Signore, dacci dei leader che ci portino alla vittoria per la Tua gloria!" Da quel momento feci questa preghiera quasi ogni giorno.

Solo dopo la fine della guerra venni a sapere completamente cosa era successo. Poco dopo che avevo cominciato a pregare in quel modo, il Governo Britannico decise di togliere il comandante militare in Medio Oriente e di sostituirlo con uno nuovo. Scelsero un uomo che stava servendo nel deserto e in aereo lo riportarono al Cairo perché assumesse il comando. L'aereo si schiantò all'atterraggio, l'uomo ne fu espulso fuori, si ruppe il collo e morì. In quel momento critico, sul teatro più attivo della guerra, le forze armate britanniche erano senza comandante.

A quel punto Winston Churchill, allora Primo Ministro in Inghilterra, scelse un comandante poco conosciuto in Inghilterra e lo mandò in aereo ad assumere il comando. Si chiamava Bernard Montgomery. All'epoca non sapevamo niente di lui ma ora, sulla base dell'esperienza e della conoscenza personale, posso dire che Montgomery era un soldato cristiano intelligente e impegnato, che dava la sua testimonianza - un uomo integro e capace di imporre una forte disciplina. Egli arrivò e rivoltò da capo a piedi quegli ufficiali! In due mesi aveva totalmente cambiato la disciplina e il morale delle truppe. Poi fu colpito in battaglia a El Alamein, la prima vittoria degli Alleati di tutta la guerra, e cambiò il corso della guerra in Africa.

Circa due giorni dopo la battaglia, mi trovavo nel deserto accanto ad un autocarro sulla cui sponda posteriore si trovava una piccola radio portatile. Il commentatore del notiziario descriveva la scena ai quartieri generali di Montgomery la notte prima che si giungesse alla battaglia di El Alamein, e diceva come Montgomery fosse uscito, avesse radunato tutti gli ufficiali e gli uomini, per dire loro: "Chiediamo al Signore, potente in battaglia, di darci la vittoria." A queste parole una elettricità celeste - se sapete cos'è - mi attraversò dalla testa ai piedi, e il Signore mi disse, con calma ma con chiarezza: "É la risposta alla tua preghiera."
è Così, proprio all'inizio della mia esperienza cristiana, imparai che si può cambiare la storia con la preghiera.
è Dio vi dà l'obiettivo, ma sta a voi stendere il giavellotto. Una volta steso, non ritiratelo indietro: continuate a mantenerlo teso verso l'esterno!

Vi darò altri due esempi. Negli anni 50, quando ero pastore a Londra, Inghilterra, mi resi conto che l'alleanza dei due paesi più grandi del mondo e dei due più forti paesi comunisti - Russia e Cina - non avrebbe potuto che ostacolare il progresso del Vangelo nel mondo. Non ho particolari tendenze politiche, né sono un anticomunista violento, ma avvertivo che Dio mi chiedeva di pregare. Ancora una volta dissi: "Signore, se devo pregare, dammi Tu la preghiera."

Questa volta mi parve che il Signore mi desse una preghiera tratta da un Salmo, la preghiera di David che dice: "Distruggi, Signore, e dividi la loro lingua" (Sal 55,9). Vidi che se Dio divide le lingue della gente e le dirige l'una contro l'altra, la loro potenza è ridotta. Così, forse per due o tre anni, quasi ogni giorno, sicuramente ogni settimana, offrii a Dio quell'unica, semplice preghiera per la Russia e per la Cina: "Distruggi, Signore, e dividi le loro lingue." E che ha fatto Dio? Proprio quello che gli ho chiesto! Oggi queste due potenze hanno probabilmente più paura l'una dell'altra e sono più ostili tra loro di ogni altra potenza. Ai loro confini, la Russia tiene un milione di soldati armati e la Cina due milioni. Senza considerare la minaccia che possono costituire per altre parti del mondo, una buona parte del loro potere di nuocere è negato dal loro atteggiamento reciproco.

Ed ecco ora il terzo ed ultimo esempio. Quando, nel 1963 venni negli Stati Uniti, vi giunsi come visitatore per un periodo di sei mesi. Ma accaddero cose che non avevo progettato, e ho finito con l'essere un immigrante, e nel 1970 divenni cittadino. Così, di fatto vivo qui dal 1963. Poco dopo il mio arrivo, pareva che il Signore cominciasse a ritenermi responsabile per il governo degli Stati Uniti! Cercai di fare resistenza. All'epoca non ero neppure un cittadino americano e dicevo: "Sono qui solo per poco - perché proprio io?"
è Ma Dio aveva cominciato a mostrarmi che la prima responsabilità specifica di preghiera per i cristiani è quella di pregare per il loro governo. Così chiesi ancora una volta al Signore di darmi la preghiera specifica che avrebbe rappresentato la Sua volontà - il giavellotto su cui poter contare.

La preghiera che mi parve di ricevere dal Signore era semplicissima (come quasi sempre accade): "Innalza il giusto e abbatti il malvagio." Si fondava sulla Scrittura:

"La promozione non viene né da oriente né da occidente né dal sud. Ma Dio è il giudice: Egli abbatte l'uno ed innalza l'altro" (Salmo 74, 7-8).

"Egli alterna tempi e stagioni: depone i re e li innalza, concede la sapienza ai saggi, agli intelligenti il sapere. Svela cose profonde e segrete; sa quello che è celato nelle tenebre, e presso di Lui è la luce" (Daniele 2, 21-22).

Non solo feci questa preghiera, ma cominciai a condividerla con degli amici, uno dei quali era un fratello cattolico carismatico. Continuai a pregare così per diversi anni. Poi, al punto della crisi Watergate, incontrai il fratello cattolico; mi guardò negli occhi e disse: "Ti ritengo personalmente responsabile per quanto sta accadendo a Washington." E io risposi: "Accetto con gioia la responsabilità!"

Infine, permettetemi di suggerirvi due preghiere che potremmo usare in futuro.

Per sradicare la corruzione dai governi

1. La prima si basa su Proverbi 10,9: "Chi cammina nell'integrità va sicuro, ma chi perverte le proprie vie sarà scoperto." Possiamo usare la seconda parte del versetto per sradicare la perversione e la corruzione dal governo. Negli ultimi mesi i media nazionali hanno esposto un numero sempre maggiore di casi scandalosi di corruzione che si riferiscono a responsabili pubblici: immoralità, avidità, nepotismo, etc. Non si tratta di un disastro: è la risposta alla preghiera. Dobbiamo continuare a pregare finché Dio non avrà purgato l'intera struttura governativa di questo paese.

2. L'altra preghiera che suggerisco riguarda la forza del comunismo mondiale [che al momento in cui fu scritto l'articolo dominava quasi due terzi dell'intero globo terrestre, e che oggi è stato sconfitto, n.d.t.]. Non dico di avere in questo momento la fede per fare una preghiera simile, ma potrebbe essere ciò che il Signore vuole darci, proprio la fede. In Giobbe 38,8 abbiamo una rivelazione di come Dio controlla e reprime la vasta potenza del mare:

"Chi ha chiuso tra due porte il mare, quando erompeva uscendo dal seno materno? Quando lo circondavo di nubi per veste e di densa caligine per fasce? Poi gli ho fissato un limite e gli ho messo chiavistello e porte, e ho detto: "Fin qui giungerai e non oltre, e qui s'infrangerà l'orgoglio delle tue onde."

Poi il Signore stabilì un confine per il mare, e non importa quanto esso si infuri o ruggisca, non può andare oltre quel confine! Mi è venuto il pensiero che Dio può fissare un confine anche a un comunismo ateo e dire: "Puoi arrivare fin qui e non oltre; e qui si fermeranno le tue onde orgogliose." Se il Signore vi sollecita in proposito, potreste essere uno di quelli che fanno questa preghiera.

Con questo tipo di preghiera: specifica, insistente, ispirata e potenziata dallo Spirito, unita alla preghiera di legare e sciogliere, possiamo amministrare con efficacia la vittoria conquistata da Cristo sul Calvario. Possiamo attingere fiducia dalla completezza del suo precedente trionfo e dalla sua dichiarazione che "le porte degli inferi non prevarranno contro di noi," e continuare a fare pressione fino alla sconfitta definitiva delle forze che Satana ha dispiegate contro di noi. 

Fonte: Derek Prince, New Wine, Marzo 1977.

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