mercoledì 21 giugno 2017

Secondo la Bibbia come si diventa Pastori?


Come si diventa pastori? Come viene formato un uomo di Dio? Si parla spesso di molti argomenti, ma questo che dovrebbe essere basilare, viene sistematicamente trascurato. Come in molti altri temi esistono parecchie teorie e dottrine in merito, ma si guarda molto poco alla Scrittura, unica autorità per determinare la verità. 

Sì, per molti "cristiani" di oggi, la Bibbia è la unica autorità soltanto a parole, ma a fatti mancano del coraggio e della fede per basarsi davvero sulla Scrittura per determinare tutte le loro scelte. Certo a parole convengono che la Scrittura è da seguire, ma quando sono messi a confronto con essa, si rifiutano di conformare la loro visione del cristianesimo ad essa. Noi invece, studiando la Parola abbiamo fatto una scoperta davvero incredibile che da quando stiamo diffondendo sia in rete che di persona ha scosso tremendamente molte anime: 


Non esiste un solo versetto biblico che comanda di mettere in secondo piano la Bibbia o di interpretarla in base alle mode culturali oggi prevalenti ma al contrario è la Bibbia il riferimento a cui ci dobbiamo conformare "Non conformatevi a questo mondo, ma siate trasformati mediante il rinnovamento della vostra mente, affinché conosciate per esperienza quale sia la volontà di Dio, la buona, gradita e perfetta volontà" (Rom 12:2). Sì non è assolutamente obbligatorio vivere nel continuo compromesso ed incoerenza tra la Parola di Dio ed il buonsenso umano, ma è lecito, corretto, doveroso seguire prima di tutto la Parola di Dio ed andare anche fortemente contro il buonsenso umano quando esso è contrario alla Scrittura.

In base a questa nostra scoperta devastante per il pensiero umanistico, modernista, post-modernista, buonista, vediamo ora alcune delle teorie più diffuse riguardo a come si diventa ministri di Dio.

Metodo 0 "Democrazia"
Per diventare un pastore è necessario essere votati dalla maggioranza più 1 dei membri ufficiali della chiesa locale. Questo metodo merita il numero 0 perché è probabilmente il peggiore di tutti, si basa sulla politica. Si parte dal presupposto giusto che i credenti hanno lo Spirito Santo, ma a conti fatti questa argomentazione è un pretesto per legittimare la carne. Per stabilire chi deve essere il conduttore, si riunisce tutta la chiesa e si vota, come se si stesse eleggendo un politico. Nella maggior parte delle volte non viene scelta la persona che avrebbe le vere capacità per operare in questo ruolo perché la maggioranza nelle chiese è composta da credenti immaturi incapaci di discernere o carnali che amano il loro peccato e sanno che un vero pastore non sarebbe accondiscendente con loro. Il risultato è persone della stessa famiglia sempre al centro di tutte le attività, persone eletta per simpatia o convenienza, per famiglia numerosa, cognome prestigioso, portafogli gonfio, cariche di pastore che si tramandano di padre in figlio come il sacerdozio levitico, perché il votato ha promesso ai votanti di passare oltre i loro peccati, di metterli in posizioni di prestigio nella chiesa, ecc. Tanti piccoli Absalom, insomma, che spesso diventano dei Diotrefe non appena prendono il potere.

Risultato finale del metodo 0: Un disgustoso fallimento, perché la chiesa si riduce ad un "piccolo parlamento" dove nessuno ha davvero il potere, i membri vivono in lotte continue divorandosi a vicenda, si formano "chiese nella chiesa" varie correnti sempre in rivalità tra di loro. Il pastore "eletto" inoltre vive nella paura costante di perdere il consenso degli elettori, dato che la sua carica non è a vita, ma rinnovata ogni uno-due anni, condizionata dall'ubbidienza ai votanti. Non può che essere così dato che è un metodo umano pensato in disubbidienza alla Parola di Dio e noi siamo chiamati alla ubbidienza.


Metodo 1 "Sapienza umana". 
Per diventare un pastore è necessario frequentare un seminario di teologia, dei corsi accademici, una scuola biblica. Questa è sicuramente la falsa dottrina più diffusa oggi tra le chiese, in particolare quelle istituite da più tempo con una forte diffusione storica, la si tende a considerare talmente scontata che non necessita di essere provata. Invece non può essere provata perché non ha assolutamente alcun fondamento, dove è scritto nella Bibbia che è necessario fare studi accademici o scuole bibliche per esercitare il ministero? Dove Cristo o gli apostoli hanno comandato questo? Assolutamente da nessuna parte. Da dove nasce questa tradizione? Per quanto possa lasciare davvero a bocca aperta quasi tutti, è necessario sapere che nei primi 1500 anni di esistenza del cristianesimo non esisteva alcun seminario teologico! Il primo fu fondato nel 1563 da parte dei cattolici subito dopo la fine del concilio di Trento per formare un clero colto, capace di contrastare la predicazione delle chiese riformate, luterane, anabattiste che stavano conquistando l'Europa con la sana dottrina biblica. Già l'origine di questo metodo dovrebbe essere almeno sospetta al cristiano maturo: una tecnica umana, elaborata da una chiesa apostata come quella romana per fermare l'avanzata della predicazione della Parola di Dio compresa correttamente. Questo metodo basato sulla sapienza umana, ebbe un discreto successo vista la enorme ignoranza biblica del clero cattolico dell'epoca e fu in seguito adottato anche da alcune chiese protestanti e lo è oggi anche in molte chiese evangeliche. Molti di coloro che seguono questo metodo, studiano lingue antiche, come l'ebraico biblico per l'antico testamento, il greco biblico per il nuovo testamento ed il latino. Prima di tutto riguardo al latino va detto che è del tutto inutile, dato che neppure un versetto delle Scritture è in questa lingua. Riguardo al greco ed all'ebraico biblico, la loro conoscenza è utile, ma a meno che non sia davvero di livello accademico da traduttore quasi madrelingua, si presta nella maggior parte dei casi (99%) a traduzioni faziose ed eretiche. Non c'e eresia che non sia sostenuta da qualche "traduzione privata" dell'ebraista o del grecista di turno. Credere nella Provvidenza di Dio e nella sua grazia include anche il credere che le traduzioni bibliche che egli ha fatto pervenire agli uomini, sono anche se non perfette almeno davvero molto affidabili e più che sufficienti a formare credenti sani e maturi, dare troppa enfasi alla necessità della conoscenza delle lingue antiche è sostanzialmente mancanza di fede. In ogni caso la traduzione più consigliabile è la Nuova Diodati in italiano, affiancata dalla Nuova Riveduta e la New King James Version in inglese, affiancata dalla Revised Standard Version. Questo significa che lo studio è una cosa negativa? Ovviamente no, come vedremo in seguito. Questo metodo forma persone con una solida preparazione logico culturale, talvolta anche di sana dottrina biblica specialmente nel mondo presbiteriano e battista riformato, ma spesso carenti di una vera chiamata al ministero, spesso anche carenti di una vera conversione. Sono persone ben viste dal mondo ma molto meno ben visti dagli uomini di Dio maturi. Errore più tipico: chi viene formato così tende a non riuscire a capire la continuazione dei doni per oggi, anche se spesso capisce le dottrine della grazia e la sovranità di Dio.

Risultato finale del metodo 1: Un disgustoso fallimento dato che nel complesso (ovviamente non sempre) produce falsi convertiti saccenti ed arroganti gonfi di conoscenza. Non può che essere così dato che è un metodo umano pensato in disubbidienza alla Parola di Dio e noi siamo chiamati alla ubbidienza.


Metodo 2 "Autoproclamazione". 
Per diventare un pastore è necessaria esclusivamente la chiamata diretta di Dio, senza alcuna contribuzione di fratelli in Cristo, pastori già nel ministero, studi ed approfondimenti culturali. Questa è sicuramente la falsa dottrina più diffusa nel mondo pentecostale e carismatico o nelle chiese di recente fondazione, nasce principalmente come reazione immatura al modello 1 che abbiamo appena visto. Il clero delle chiese ufficiali viene percepito come noioso, incompetente, incapace di dare vere risposte bibliche ai problemi delle persone, mentre coloro che hanno fatto una vera esperienza dello Spirito Santo, riescono molto spesso ad edificare le persone grazie al proprio rapporto con Dio, meditazione delle Scritture e molte volte una vera chiamata del Signore. Tuttavia, data la loro impreparazione biblica, buchi nella formazione culturale, incapacità di esprimere in modo logico ed articolato ciò che il Signore mette in loro, spesso cadono in false dottrine. Sono praticamente tutti predicatori improvvisati che nessuno ha formato, discepolato, affinato per il ministero molti di loro si sono imposti con tecniche manipolative ed astuzie purtroppo questo metodo per il suo carattere assolutamente anarchico, dà ampio spazio ai falsi pastori ed ai servi del diavolo per operare indisturbati. Questi credenti non avendo studi usano un linguaggio molto semplice che riesce molte volte a colpire le emozioni ed i cuori ma che molto meno riesce a formare una comprensione biblica precisa ed articolata. Spesso nel loro parlare e scrivere fanno errori ortografici e sintattici (oltre che storici, culturali, logici) talmente gravi da essere imbarazzanti che screditano il Vangelo davanti a quelli di fuori e fanno apparire la Parola di Dio un passatempo per ignoranti e persone incapaci di ragionare. Costoro sono spesso evangelisti che riescono a condurre i peccatori alla salvezza in Cristo ma che non riescono a fare crescere spiritualmente le anime ed a fare prendere coscienza di cosa è precisamente il Vangelo ed una visione del mondo veramente biblica. Talvolta costoro citano il caso dell'apostolo Paolo che non ha avuto una formazione umana, ma dimenticano che Paolo era un caso speciale, uno degli apostoli di fondamento della chiesa, che anche lui non è stato chiamato direttamente ma è stato mandato da un discepolo del Signore di nome Anania per la sua formazione iniziale ed è sicuramente stato formato da altri ministri del Signore durante i suoi quattordici anni di preparazione al ministero in Arabia (Gal 1:17; 2:1). Inoltre nessuno oggi può vantarsi di avere una chiamata identica a quella di Paolo dato che il fondamento della chiesa è già presente nelle Scritture ispirate e che nessuno è chiamato a scrivere nuovi libri che devono essere aggiunti al canone biblico. Errore più tipico: chi viene formato così tende a non riuscire a capire le dottrine della grazia e la sovranità di Dio, anche se spesso capisce che i doni spirituali sono per oggi.

Risultato finale del metodo 2: Un disgustoso fallimento dato che nel complesso (ovviamente non sempre) produce sempliciotti ingenui impreparati che faticano a trovare i versetti nella Bibbia, convinti di non avere nulla da imparare da nessuno, di ricevere rivelazioni dirette su ogni argomento e che mettono la Scrittura sotto la loro esperienza soggettiva, Non può che essere così dato che è un metodo umano pensato in disubbidienza alla Parola di Dio e noi siamo chiamati alla ubbidienza.


Metodo 3 "Ubbidienza alla Parola di Dio". 
Per diventare un pastore è necessario prima essere chiamati direttamente da Dio e farsi discepolare e formare per parecchi anni da almeno un uomo di Dio già nel ministero. Questo è il vero modello biblico.
  • L'Apostolo Paolo è stato formato al ministero dei fratelli in Arabia.
  • Gli Apostoli sono stati formati al ministero da Gesù in persona per circa tre anni.
  • Gesù Cristo stesso pur non avendone alcun bisogno all'inizio del suo ministero si è sottoposto a quello di Giovanni Battista.
  • Il profeta Eliseo è stato formato per anni dal profeta Elia.
  • L'apostolo Timoteo è stato formato e seguito da Paolo, stessa cosa per Luca, Tito, Silvano.
  • L'evangelista Marco è stato formato per anni dall'Apostolo Pietro.
  • L'apostolo Barnaba è stato formato per anni dagli Apostoli a Gerusalemme. 
Non si tratta quindi di un semplice studio accademico e della conoscenza di nozioni bibliche, ma di vita fianco a fianco: mangiare allo stesso tavolo, dormire sotto lo stesso tetto, predicare insieme. Vivere la vita quotidiana vicino a chi è esperto nelle cose del Signore, occuparsi di cose pratiche e concrete come cucinare, pulire, organizzare spostamenti, viaggiare insieme, occuparsi di persone sofferenti, imparare dal discepolatore come parlare alle persone, come evangelizzarle, come seguirle, come formarle.

Certamente nell'antico testamento ci sono anche delle eccezioni a questo principio, come Abramo e Mosè ma non possono in nessun modo essere utilizzate oggi nel nuovo patto come legittimazioni a non sottomettersi ad un ministro di Dio per essere formati, dato che persino gli apostoli sono dovuti passare tutti e lo ripeto tutti, per questa formazione. Chi pretende di non avere bisogno di formazione, deve dimostrare di avere una chiamata superiore a quella degli apostoli, ma questo è impossibile per ovvie ragioni. Chi viene formato da Dio in questo modo, tende a riuscire a capire sia le dottrine della grazia e la sovranità assoluta di Dio, che la continuazione dei doni per oggi. 

Risultato finale del metodo 3: Un edificante successo dato che nel complesso (ovviamente non sempre) produce uomini di Dio davvero completi e formati, pronti a benedire il popolo di Dio sia con la loro preparazione biblica acquisita dal discepolatore che con la loro vita modellata da anni di esperienze pratiche. Non può che essere così dato che è un metodo divino pensato in ubbidienza alla Parola di Dio e noi siamo chiamati alla ubbidienza.


I passi di formazione di un Ministro di Dio
Dopo avere chiarito in termini generali quale è il metodo biblico, andiamo ora nello specifico a vedere quali sono i versetti che trattano questo argomento e quali sono i passi necessari per diventare un ministro in ubbidienza alla Parola.

1. Prima di tutto è necessario essere chiamati al ministero da Dio stesso.
"Prima che io ti formassi nel grembo di tua madre, ti ho conosciuto; prima che tu uscissi dal suo grembo, ti ho consacrato e ti ho stabilito profeta delle nazioni" (Ger 1:5) 
"Ma quando piacque a Dio, che mi aveva appartato fin dal grembo di mia madre e mi ha chiamato per la sua grazia" (Gal 1:15)

2. Poi è necessario essere uomini, perché tutte le donne sono escluse dal ministero cristiano che prevede l'insegnamento della Parola di Dio. 
"Non permetto alla donna d'insegnare, né di usare autorità sull'uomo, ma ordino che stia in silenzio. Infatti è stato formato per primo Adamo e poi Eva. E non fu Adamo ad essere sedotto, ma fu la donna che, essendo stata sedotta, cadde in trasgressione. Tuttavia essa sarà salvata partorendo figli, se persevererà nella fede, nell'amore e nella santificazione con modestia" (1Tim 2:12-15) 
"Tacciano le vostre donne nelle chiese, perché non è loro permesso di parlare, ma devono essere sottomesse, come dice anche la legge" (1Cor 14:34)

3. Cercare un uomo di Dio maturo che è già nel ministero da tempo ed ha dato frutti evidenti e sottomettersi a lui per alcuni anni, imparando quanto più possibile. Non è indispensabile che il discepolatore sia perfetto dottrinalmente, quello che conta è che abbia una attitudine spirituale ed onesta. Ovviamente tale regola non vale soltanto per coloro che sono chiamati al ministero, ma per tutti i credenti che vogliono crescere nel Signore arrivando a maturità. Ma se vale per tutti i credenti a maggior ragione vale per coloro che saranno chiamati a guidare il popolo di Dio. Tieni conto che molte volte inizi con un discepolatore, ma dopo alcuni anni Dio ti guida a ricevere una maggiore rivelazione della sua Parola o semplicemente altri argomenti biblici, da un altro discepolatore e potrebbe anche essercene un terzo. Dio nel suo agire va molto oltre i nostri schemi umani.
"Siate miei imitatori, fratelli, e considerate coloro che camminano così, secondo l'esempio che avete in noi" (Fil 3:17) 
"Siate miei imitatori, come anch'io lo sono di Cristo" (1Cor 11:1) 
"Vi esorto dunque a divenire miei imitatori" (1Cor 4:16) 
"Avendo lo stesso combattimento che avete visto in me, e ora udite essere in me" (Fil 1:30) 
"Così da divenire un esempio a tutti i credenti" (1Ts 1:7) 
"Per darvi noi stessi un esempio affinché ci imitaste" (2Ts 3:9) 
"Divieni esempio ai fedeli nella parola, nella condotta, nell'amore, nello Spirito, nella fede e nella castità" (1Tim 4:12) 
"Presentando in ogni cosa te stesso come esempio di buone opere, mostrando nell'insegnamento integrità, dignità, incorruttibilità" (Tt 2:7) 
"Non come dominatori di quelli che vi sono affidati, ma come esempi del gregge" (1Pt 5:3).

4. Coltivare un rapporto profondo con Dio, basato prima di tutto sulla preghiera continua e poi sullo studio sistematico della sua Parola, è la base non solo per la crescita di un pastore, ma di ogni cristiano che voglia fare seriamente con Dio. Bisogna approfondire lo studio serio della Parola di Dio in modo da essere convincente. 
"Noi rendiamo grazie a Dio e Padre del Signor nostro Gesù Cristo, pregando continuamente per voi" (Col 1:3) "Pregando intensamente, notte e giorno" (1Ts 3:10) 
"Ho maggior intendimento di tutti i miei maestri, perché i tuoi comandamenti sono la mia meditazione" (Salmi 119:99) 
"I saggi saranno confusi, saranno costernati, saranno presi; ecco, hanno rigettato la parola dell'Eterno; quale saggezza possono avere?" (Ger 8:9) 
"Le tue testimonianze sono la mia gioia; esse sono i miei consiglieri" (Sal 119:24) 
"Sin da bambino hai conosciuto le sacre Scritture, le quali ti possono rendere savio a salvezza, per mezzo della fede che è in Cristo Gesù. Tutta la Scrittura è divinamente ispirata e utile a insegnare, a convincere, a correggere e a istruire nella giustizia, affinché l'uomo di Dio sia completo, pienamente fornito per ogni buona opera" (2Tim 3:15-17).

5. Essere confermati in questa chiamata da profezie ricevute da altri ministri di Dio o fratelli in Cristo Gesù. Questo requisito non è indispensabile, dato che molti uomini di Dio non comprendono ancora pienamente il funzionamento dei doni perché la chiesa è in ricostruzione. Tuttavia quando parecchie persone, non in collegamento tra di loro, ricevono da Dio la rivelazione che la stessa persona è chiamata al ministero o per discernimento ed esperienza la riconoscono e gliela comunicano, questa è una forte conferma della autenticità divina della chiamata.
"Ti affido questo incarico, o figlio Timoteo, in accordo con le profezie fatte in precedenza a tuo riguardo, perché tu conduca in virtù di esse un buon combattimento" (1Tim 1:18)
"Il Signore gli disse: Va', perché costui è uno strumento da me scelto per portare il mio nome davanti alle genti, ai re e ai figli d'Israele. Poiché io gli mostrerò quante cose egli deve soffrire per il mio nome" (At 9:15-16)

6. Quando non la si possiede, fare in modo di procurarsi un diploma o cultura equivalente almeno basilare per essere capaci di scrivere ed esprimersi senza errori grammaticali ed ortografici grossolani Dio non ci chiede di avere lauree o titoli accademici ma ci chiede di essere comprensibili e di dare buona testimonianza. Una cultura di livello almeno medio, che corrisponde grosso modo al diploma è alla portata di chiunque sia chiamato a questo incarico. L'esempio più palese di questo è l'Apostolo Pietro, che era un semplice pescatore senza studi, ma dopo essere stato chiamato al ministero ha approfondito la sua capacità di predicare ed esporre concetti arrivando a comporre le sue due epistole. L'ispirazione di Dio non agisce in opposizione alla personalità e cultura del credente, ma utilizzando la personalità e cultura del credente. Non volersi impegnare per arrivare ad un livello di cultura almeno pari a quello di una persona normale, è segno di ribellione a Dio e di riprovazione. Alcuni obiettano che se si è chiamati da Dio, si riceve automaticamente anche la cultura, ma questo atteggiamento non è spirituale ma soltanto presuntuoso. Le chiese sono piene di persone ignoranti in modo scandaloso che danno cattiva testimonianza al Vangelo ogni volta che aprono bocca. Ad esempio un pastore che non sa argomentare bene contro la falsa dottrina del culto dei santi e dice che "i cattolici li adorano consapevoli di adorare altri dei" non è altro che un fallito a livello spirituale, invece un pastore davvero chiamato da Dio sa benissimo che nessun cattolico adora i santi con la consapevolezza di farlo ma che crede di "venerarli soltanto". Ovviamente il culto ai santi, sia esso di adorazione o venerazione, biblicamente è sempre idolatria ed il pastore deve avvisare le persone di non praticarlo ma la preparazione la capacità si vede molto bene dalla distinzione e dalla precisione nel trattare queste dottrine ed altre. Non è obbligatorio essere approssimativi e grossolani facendo figuracce continue, ma è anche possibile approfondire la Parola e le false dottrine per confutarle con maggiore precisione e lasciare l'oppositore a bocca aperta.

7. Dopo alcuni anni di formazione ed esperienza è anche doveroso sottoporre ad analisi biblica le dottrine ricevute dal discepolatore e se si trovano delle imprecisioni nell'insegnamento correggerle. Egli non va scelto per la sua perfezione dottrinale (che per il momento ancora nessuno possiede al 100%) ma per la sua attitudine spirituale. Se ti rendi conto che il tuo pastore ti ha insegnato alcune false dottrine, se le correggi non è segno di ostilità verso di lui ma di amore per la verità.

8. Per iniziare a predicare pubblicamente e ministrare, anche se la Parola non stabilisce in modo perentorio un'età precisa, ti consiglio di attendere di arrivare ad almeno trent'anni perché è l'età in cui iniziò il ministero Gesù "Gesù aveva circa trent'anni" (Luca 3:23) ed era l'età minima necessaria per i sacerdoti levitici per iniziare ad offrire sacrifici nel tempio giudaico (Num 4:3). Dato che "tutto ciò che fu scritto nel passato, fu scritto per nostra istruzione, affinché mediante la pazienza e la consolazione che ci provengono dalle Scritture, conserviamo la speranza" (Rom 15:4) possiamo applicare questa regola che valeva per i ministri del tempio materiale oggi ai ministri del tempio spirituale che è la Chiesa di Dio. Inoltre anche se hai questa età aspettare di avere almeno una certa maturità nella fede "non sia convertito di recente" (1Tim 3:6).

9. La formazione che ti attende se segui il modello 1 (sapienza senza sostanza spirituale) o il modello 2 (sostanza spirituale senza sapienza) sarà relativamente breve e facile, ma passerai la vita nella mediocrità e nel fallimento davanti a Dio, anche se hai ricevuto una vera chiamata. Sarei sempre "uno mediocre, uno dei tanti" e la brutta copia di qualche altro pastore migliore di te. Se invece decidi di seguire la Parola di Dio seriamente (modello 3) curando sia la sostanza spirituale che la sapienza, la tua formazione sarà lunga e difficile, potrebbe richiedere anche dieci o venti anni prima di vedere frutti decisivi, tuttavia sarai nella pienezza della volontà di Dio e della sua benedizione ed impatterai potentemente tutti coloro che incontrerai. Dio non sa che farsene di studentelli da tavolino che memorizzano lezioni a macchinetta credendo di stare servendo Dio negando il soprannaturale o di ignorantoni arroganti che si improvvisano pastori gridando arrabbiati e minacciando maledizioni, perdita della salvezza, regole legalistiche, sono solo due manifestazioni di segno opposto dello stesso ripugnante e maledetto orgoglio: l'uomo al centro, l'io carnale al centro. Chi fa sul serio, ubbidendo alla Parola invece sarà benedetto in modo speciale e visto da Dio con un valore immensamente maggiore, perché sono pochi che hanno il coraggio di fare questo. Nella tua formazione dovrai passare per molte sofferenze e problemi, specialmente se la tua chiamata sarà grande, perché Dio le userà per spezzarti dentro e permettere al suo Spirito di operare dentro di te. Molto facilmente avrai contro sia la tua famiglia naturale, sia i tuoi fratelli e nelle fase più avanzata della tua formazione potresti avere contro di te persino il tuo discepolatore. Persevera in questo cammino che Dio ti ha messo davanti e vedrai un miracolo dietro l'altro.

10. Sei quasi arrivato. Hai completato la tua formazione, hai già una certa età, hai già delle persone che si affidano a te e che stai seguendo, hai visto guarigioni dopo la tua preghiera, hai visto persone uscire da sette e false chiese dopo che hai spiegato loro la Parola. Sei noto per una tua certa capacità... ma c'è quel peccato su cui non hai ancora avuto la vittoria, quella situazione di compromesso dalla quale non sei ancora uscito. Bene, è arrivato di mettere anche queste cose davanti ai piedi della croce per essere redente. Certo potresti anche andare avanti come ora, ma a che prezzo? Se Dio ti ha usato potentemente sinora hai idea di cosa farà con te dopo che hai arreso anche questa ultima era della tua vita? Certo ti rendi conto che quella dottrina insegnata dal tuo discepolatore è falsa ma non hai il coraggio di contraddirla... temi che se insegnerai troppa verità alle persone resterai solo... Non ti fidi ancora pienamente di Dio per il tuo sostegno..  Sei libero di andare avanti così come ora, c'è chi porta frutto a trenta, chi a sessanta, chi a cento... "Altre parti caddero nella buona terra; portarono frutto, che venne su e crebbe, e giunsero a dare il trenta, il sessanta e il cento per uno" (Marco 4:8) ma perché non puntare anche tu al cento? Ebbene questa è la prova più difficile, davvero pochi si arrendono a Dio davvero e gli affidano davvero tutto. Ogni gesto della tua vita ha conseguenze eterne, pensaci bene.

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