“Gesù gli rispose: “In verità, in verità ti dico che se uno non è nato di nuovo non può vedere il regno di Dio”… “Non ti meravigliare se ti ho detto: “Bisogna che nasciate di nuovo ” (Giovanni 3: 3-7).
“Perché Dio ha tanto amato il mondo, che ha dato il suo unigenito Figlio, affinché chiunque crede in lui non perisca, ma abbia vita eterna… Chi crede in lui non è giudicato; chi non crede è già giudicato, perché non ha creduto nel nome dell’unigenito Figlio di Dio” (Giovanni 3:16- 18).
“Dovete nascere di nuovo” – Ci sono tre ragioni per parlarvi di questo soggetto. La prima, per il bene di quelli che hanno bisogno di sapere cosa vuol ire nascere di nuovo; la seconda, per il bene di quelli che già lo sanno, ma hanno bisogno di aver sempre rinfrescate le idee, così che possano tenere ben presente la differenza fra coloro che sono nati di nuovo e coloro che non lo sono; la terza, poiché abbiamo continuamente a che fare con persone che non sanno nulla di tutto questo, e a volte ci troviamo a dover richiamare, spiegare o testimoniare la differenza che fa l’essere nato di nuovo.
Spesso ci possiamo trovare in situazioni che, ad essere sinceri, potrebbero metterci in una qualche “difficoltà” riguardo a questo soggetto. Ad esempio quando incontriamo gentilissime e, almeno apparentemente, buonissime persone, che sicuramente non sono nate di nuovo, ma che dal di fuori sembrano ben migliori di molti che noi conosciamo, che affermano di esserlo.
A volte persone che hanno realmente sperimentato la nuova nascita non possono neanche essere paragonate positivamente a molte che non lo sono, questo fatto può indebolire la nostra posizione e sollevare domande nella nostra mente, rischiando di distruggere la chiarezza della nostra testimonianza e della nostra confessione. Infine può capitare, specialmente ai giovani, che la sfida di far comprendere la differenza che realmente fa l’essere Cristiani non li trovi in grado di dare una risposta diretta e concreta.
Ci ritroviamo a dover fare infiniti giri di parole nel tentativo di spiegare le cose. Non capita molto spesso di trovare una persona, soprattutto un Cristiano giovane nella fede, in grado di esprimere in modo preciso e conciso che significa essere un Cristiano, o essere nato di nuovo. Ci sono quindi ragioni per parlarvi di questo soggetto – “Dovete nascere di nuovo”. Cercherò di essere più semplice e chiaro possibile, affrontando l’argomento con tre domande.
Da bozzolo a farfalla, così l'uomo nasce di nuovo nello spirituale |
Cos’è Nascere di Nuovo
Innanzitutto, cosa significa “nascere di nuovo”? Benché questa sia una domanda molto vasta a cui si può rispondere con una gran mole di materiale biblico, ci limiteremo a dare una risposta semplice, dal momento che nascere è, dopo tutto, una questione di sangue, e possiamo racchiudere gran parte del mistero che sembra circondare l’insegnamento biblico sul sangue in un unico dato di fatto, cioè che non si può scambiare il sangue con nessun altra cosa o realtà che sia in grado di vificare, dar la vita o la salute.
bozzoloNon si può scambiare il sangue di specie diverse, ossia trasferire il sangue di una specie ad un’altra. Se lo facciamo, non solo non otteniamo nulla, ma facciamo un danno. Non c’è alcun vantaggio a mettere sangue animale nel corpo umano – non esiste una pratica come la trasfusione di sangue dalle bestie agli uomini. In quel modo non arriveremo mai da nessuna parte; non ha utilità, anzi ha conseguenze negative. Ogni specie ha il proprio sangue, e quel tipo di sangue è ristretto a quella specie e non può essere trasferito ad un ‘altra. Nella Bibbia il sangue come sappiamo, rappresenta la vita, e quando ci viene detto che in Gesù Cristo, o per mezzo della fede in Lui riceviamo vita eterna, è solo l’effetto reale del linguaggio e del sacramento simbolico del bere il Suo Sangue.
“Chi beve il mio sangue ha vita eterna” (Giovanni 6:54), e questo significa che stiamo ricevendo la vita, se posso usare questa espressione, per Gesù Cristo di una specie particolare. Non esiste in tutto l’universo una specie come il Signore Gesù; Egli è un ordine unico, esclusivo, della creazione. Rappresenta qualcosa che non si può trovare in nessun altro luogo, e nascere di nuovo è ricevere la vita di un altro ordine di creazione, del quale Egli è il primo ed il rappresentante. Cos’è quindi nascere di nuovo? È ricevere un’altra vita, completamente diversa, e l’essenza profonda, la verità, la realtà dei veri figli di Dio non si trova in ciò che sono per natura, dall’esterno. In profondità, al centro del loro essere, è stato impartito qualcosa completamente diverso da quello che sono in loro stessi, e anche completamente diverso da quello che sono tutte le altre persone. Per quanto buone quelle possano essere “per natura”, la differenza è li.
ì ed io sappiamo molto bene che in noi questa nuova realtà non è completa e pienamente manifestata, ma sappiamo che c’è una differenza fondamentale, che c’è quel “qualcosa” che fa la differenza, e che tale differenza non è in alcun modo forzata o artificiosa, ma è del tutto “naturale” per questa nuova creazione. Sappiamo che qualcosa è successo dentro di noi, che ha fatto la differenza fra noi e gli altri, e che quella realtà essenziale si rivela continuamente in noi. E’ come un nuovo tipo di intelligenza, di coscienza e di consapevolezza, che è continuamente all'opera per discernere e rilevare la contrariata, spingendo o trattenendo qualcosa accaduto. C’è una differenza, e a farla è questa vita diversa di un genere diverso, la vita del Figlio di Dio; questo è l’essere nati di nuovo.
Per molti Cristiani, non solo giovani nella fede, la difficoltà sorge nei momenti di forte tensione o pressione, nelle prove, e quando questa vita naturale viene in qualche modo sollecitata o forzata da disturbi fisici, infermità o debolezza, o magari da pressioni esterne. In queste condizioni la vita naturale pare voglia tornare a manifestarsi con forza nel campo sbagliato, quello del male, e la vecchia natura farsi sentire e rivendicare sé stessa. È lì che siamo tentati dal nemico a porci la domanda… “Allora, dopo tutto, che differenza fa essere un figlio di Dio? C’è davvero qualcosa di vero in tutto questo discorso di essere una nuova creatura, nata di nuovo? Qual’ è la differenza? “La risposta è molto, molto più in profondità della nostra “natura umana”. Ciò che siamo naturalmente in noi stessi rimane, ma ora c’è una nuova creazione. E’ molto importante che tu metta enfasi sulla parola giusta. Quando l’apostolo scrive, “Se dunque uno è in Cristo” (e alcune versioni della Bibbia qui dicono, “egli è una nuova creatura “o” una nuova creazione”). La Revised è di maggiore aiuto, ma neanche quella mette in risalto il giusto significato. Essa rende, “Se uno è in Cristo, c’è una nuova creazione” (2 Corinzi 5: 17).
Puoi fare una bella riga sotto la parola “c’è”. Dov'è? In Cristo. C'è una nuova creazione in Cristo; ed è proprio in Cristo, là dove noi siamo in Cristo, ciò che noi siamo in Cristo, quando noi siamo in Cristo. Là esiste una nuova creazione. Ciò che si trova in Cristo è la nuova creazione.
Non voglio soffermarmi oltre su questo, ma vorrei che poteste realizzare che c’è una differenza, e quella differenza noi la conosciamo. Quella differenza è diventata per noi ancora più reale, come un punto di riferimento della nostra crescita spirituale: la differenza fra ciò che è Cristo e ciò che siamo noi, ciò che per natura è l’uomo nel suo insieme, poiché abbiamo ricevuto (per usare un linguaggio simbolico) un sangue nuovo, un sangue diverso, o, per usare un’espressione più reale e concreta, un’altra vita, una vita differente. Questo è “nascere di nuovo”.
Perché si deve Nascere di Nuovo?
Perché dobbiamo nascere di nuovo? Perché il Signore Gesù ha messo tanta enfasi su questo? Nota la doppia affermazione imperativa “In verità, in verità ti dico”… Perché? Credo che la risposta sia nella frase completa. “Se uno non è nato di nuovo non può vedere il regno di Dio”. Ora, nel contesto di questo brano non c’è alcun riferimento al Regno di Dio, per cui vediamo una sola possibilità, cioè che Nicodemo e le persone da lui rappresentate non avessero bisogno di alcuna spiegazione sul fatto del Regno di Dio. Non era un mistero. Possiamo dare per scontato che loro sapevano dell’esistenza del Regno di Dio. Nicodemo aveva una certa conoscenza intorno ad esso. Non si stava presentando un soggetto strano, almeno per lui.
Comunque, che il Regno di Dio fosse o meno un concetto nuovo, il punto è questo, il Signore Gesù lo afferma senza dare alcun chiarimento, senza soffermarsi a dire “Ecco, esiste una cosa come il Regno di Dio, e il Regno di Dio è questo e quello – dandone magari una lunga spiegazione. No, Egli dà per scontato che il Regno di Dio sia la cosa che conta, che ha importanza, la cosa fondamentale e suprema, ed il Suo atteggiamento è semplicemente questo. Guarda, Nicodemo, in definitiva, in assoluto, sopra tutte le altre cose, la cosa che sta davanti è il regno di Dio; viene il tempo nel quale non esisterà altro regno che il Regno di Dio. Tutti gli altri regni sono già stati affrontati, giudicati, distrutti, spazzati via, e questo universo diventerà il Regno di Dio! Quindi la cosa che conta veramente è se noi ci saremo, o se saremo fuori. Non ci sarà un’alternativa al Regno di Dio. O ne saremo dentro, o ne rimarremo fuori: “…non perisca, ma abbia vita eterna”.
Perire significa restare al di fuori di quello che Dio sta per manifestare, per istituire, mancarlo, esserne estraneo, averlo perso, non esserne giudicati degni. La cosa che conta, allora, è il Regno di Dio, dal momento che alla fine sarà esso a permeare ed includere tutto. Questo è il motivo per cui dobbiamo nascere di nuovo, perché non si entra in quel Regno automaticamente. E’ una questione legata alla nostra nascita e natura. Quel Regno sarà costituito della natura di Dio, trasmessa a tutti i Suoi sudditi e a tutti quelli che lo abiteranno. Sarà una questione di che cosa saremo “costituiti”. La differenza è tra perire rimanendone fuori, o avere vita eterna entrandovi, e si può avere questa vita solo attraverso una nascita. Quindi, se il Regno di Dio è la cosa assoluta e definitiva, è per questo motivo che dobbiamo nascere di nuovo, e non c’è altro modo di entrare a far parte di quella realtà se non attraverso una nuova nascita, tutto lì.
Così, quando ti senti sfidato dalla domanda: “Che significa essere nato di nuovo, essere un Cristiano?” Puoi dire: Significa aver ricevuto una vita interiore più profonda della vita naturale, e questa vita sta conquistando terreno, conquista sempre più terreno e fa la differenza, e questo è il motivo per cui io non faccio certe cose che tu fai. Non è che abbia preso la decisione di non farle, o che abbia fatto una lista di cose che devo o non devo fare, che posso o non posso fare, che sarebbe buono o no che facessi. E’ semplicemente che è successo dentro di me qualcosa che ha fatto questa differenza, e sto seguendo le leggi di un altro tipo di vita che è all’opera dentro di me, non è assolutamente un fatto di legalismo. Questa è la differenza, questo è nascere di nuovo, e perché dobbiamo nascere di nuovo.
Alla fine ci sarà un solo regno, il Regno di Dio, e tu puoi entrare in questo Regno nascendo di nuovo. Sarai o fuori, o dentro, e se vuoi farne parte, devi nascere di nuovo.
Come si Nasce di Nuovo?
Ora, come si fa a nascere di nuovo? Cosa dobbiamo fare per nascere di nuovo? Bene, il primo passo è riconoscere la nostra natura peccaminosa. No, non si tratta di riconoscere che abbiamo fatto delle cose sbagliate, che abbiamo commesso dei peccati questo non è sufficiente. Molti credono che diventare un Cristiano consista nel confessare di aver fatto questo o quello sbaglio, e poi chiedere perdono a Dio promettendo di non farlo più.
Non è così. Non è una questione di peccati ma di peccato, ossia non di quello che facciamo o non facciamo, ma di quello che siamo. Nessuno mai arriva a Dio riconoscendo un certo numero di peccati, anche se fossero così tanti da formare una montagna. Non è quello il modo per arrivare a Dio, poiché Dio, dei nostri peccati, ne conosce molti, molti di più di quanti ne possiamo confessare. Quello che Egli chiede è che riconosciamo la nostra natura di peccato, quello che siamo in noi stessi, e quindi, alla luce di questo, che riconosciamo Cristo come Figlio di Dio.
C’è un fatto molto importante legato a questo. Forse ti aspettavi che dicevo – che riconosciamo Cristo come Salvatore -, ma non ho detto quello, bensì Cristo come Figlio di Dio. Se guardiamo il Nuovo Testamento, è quello che gli uomini dovettero riconoscere a partire dalla Pentecoste in poi, cioè che Gesù è il Figlio di Dio. Perché? Essere figlio implica qualcosa, implica un padre e qualcuno che è generato, e questo ci mette immediatamente a contatto con la realtà di una relazione familiare, col fatto di entrare a far parte di una famiglia. La porta per entrare in essa è il Signore Gesù, il Primogenito. E’ Lui la via d’ingresso, e quindi devi arrivare a riconoscerLo, non come un grande profeta, un grande maestro, un uomo buono, il migliore che sia mai vissuto sulla terra, ma devi riconoscere quella relazione unica, e che noi per nostra natura non siamo figli di Dio allo stesso modo. Non esiste, essenzialmente, una cosa come la Paternità universale di Dio e la fratellanza universale dell’uomo. Si tratta di una sciocchezza, un’assurdità, non ci porta da nessuna parte. Questa Paternità è una Paternità peculiare, e la condizione di Figlio di Gesù Cristo è una condizione unica, quella relazione familiare è totale, e c’è un solo modo per entrarne a far parte, attraverso Gesù nella Sua condizione di Figlio.
Oh, Satana sa questo molto bene. Probabilmente non c’è nulla nella storia in cui Satana si è dato tanto da fare, come negare proprio il fatto essenziale della condizione di Gesù Cristo come Figlio. Attraverso le epoche la sola cosa verso cui ha indirizzato tutti i suoi colpi e le sue astute ed esperte attenzioni è stata quella realtà, nella sua completezza, esclusività e unicità. In tutte le false dottrine della storia si cela da qualche parte quell’elemento. Così, riconoscere Gesù come Figlio di Dio per la nostra salvezza è la via per la nuova nascita.
E poi un atto risoluto d’impegno e di accettazione per fede. Riconoscere che non sono essenzialmente uno che commette peccati, ma un peccatore di natura. Gesù Cristo è il Figlio di Dio di un genere diverso. Io, attraverso un atto definitivo d’impegno e accettazione per fede, entro in una relazione di fede con Cristo, affinché Egli mi porti a far parte di quella famiglia, che è un tipo di famiglia totalmente distinta! Potete ora afferrarlo? Cos’è nascere di nuovo? Perché si deve nascere di nuovo e come si nasce di nuovo? Risponderete a queste domande in modo semplice? Se qualcuno non sapeva cos’è l’essere nati di nuovo, in breve è quello. Ora sapete la via, se anche qualcuno aveva perplessità riguardo a quel discorso, ossia la differenza fra buone e amabilissime persone che non fanno alcuna professione di cristianesimo, e cristiani che sembra abbiano lasciato perdere l’intera questione o, forse, perplessità per quello che ancora vedi in te stesso.
Ti chiedi, “ma, dopo tutto, fa davvero tanta differenza, dov’è veramente la differenza? Mi sembra di vedere che tanti cristiani nemmeno arrivano al livello di molti che non lo sono! Che senso ha?“ C’è una risposta, ed è una risposta molto reale. Non ho esposto tutti i fatti, ma comunque c’è una risposta concreta. E perché? Beh, non c’è motivo più impellente per dover nascere di nuovo che il fatto che il Regno di Dio è la cosa che governerà ogni cosa. La questione più importante che ognuno deve affrontare è se farà parte o no di quel Regno. Allora, se è così, se siamo persuasi che si tratti di qualcosa che dobbiamo considerare molto seriamente, dobbiamo chiederci di cosa si tratta; com’è fatto, in quale modo possiamo entrare. Potete ora dare quella risposta? Siete arrivati tutti a questa conclusione? Spero che il Signore possa usare questa semplice riflessione per confermarci, per darci chiarezza e nuova gioia. (Fonte)
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