giovedì 24 novembre 2016

Perché l'astensione non è "neutrale" ma un vero voto, anche se passivo. Dimostrazione matematica



Colgo occasione per fare riflettere sul fatto che non esiste affatto "neutralità" in politica, secondo alcuni basterebbe "non votare" per essere così politicamente non schierati e non prendere posizione,
evitando così di "contaminarsi con il mondo" e di avere alcuna responsabilità decisionale. 

Non è così, ogni azione, persino l'azione passiva di non votare ha un impatto enorme nella sfera politica, specie in un paese dove a votare sono pochi.

Per fare capire la cosa, facciamo un esempio in scala ridotta, dove ci sono 10 persone a votare. 

Il partito A prende 5 voti, Il partito B ne prende 3 ed i restanti 2 voti vanno ad altri partiti minori (questo è solo un esempio, nel reale i numeri sono molto maggiori). In questo modo nella rappresentanza parlamentare, il partito A avrà il 50% della rappresentanza [a], ed il partito B il 30% [b]. Ogni voto un decimo del totale, il 10%.

Se anche solo 1 persona su 10 non voterà, il totale dei voti si ridurrà a 9 e quindi ogni voto aumenterà di valore, diventando la nona parte 1/9 del totale. Essendo il totale 100 la sua nona parte è 11,11%. Dato che ogni voto varrà di più, automaticamente chi ha più voti aumenterà il proprio peso parlamentare, pur avendo gli stessi voti!

Il partito A che con 5 voti su 10 prima aveva il 50% dell'elettorato, ora che ne ha 5 su 9 ha il 55,55% dell'elettorato! (+5,55%) [c]

Il partito B che con 3 voti su 10 prima aveva il 30% dell'elettorato, ora che ne ha 3 su 9 ha il 33,33% dell'elettorato! (+3,33%) [d]

Altro che ipocrita "neutralità", l'astensione in realtà non fa altro che rafforzare il peso politico di coloro che votano ed ovviamente chi ne beneficia maggiormente è il partito con più voti, il quale gode di maggiore aumento di influenza. Pertanto non votando, non facciamo altro che rafforzare il partito maggioritario.

Alcuni potrebbero obiettare che a livello di grandi numeri come in Italia con 50 milioni di elettori, questo aumento proporzionale del valore dei votanti è molto basso, ma è una obiezione insensata, in quanto se si ragiona così anche il voto del singolo a favore di qualunque partito è una goccia nel mare insignificante, ma il mare è fatto di singole gocce.

Anche in caso di referendum, il concetto è uguale: se tu non voti ci sono meno voti, essendoci meno voti ogni voto vale di più, se ogni voto aumenta di valore ci guadagna chi ha più voti: lo schieramento che è di maggioranza. Questo vale sia che tu non vai a votare, sia che voti scheda nulla, sia che voti scheda bianca, sia che fai mettere agli atti il rifiuto di votare, non cambia assolutamente nulla. Il fatto stesso che tu decidi di non schierarti con nessuno, dona automaticamente maggiore potere a chi si schiera, e di conseguenza maggiore potere a chi ha più persone che si schierano dal suo lato. In sostanza non votando "voti" coloro che votano al tuo posto. 

Se c'è da dividere una torta e tu decidi di non mangiarla, automaticamente ci sarà più torta per chi la vuole mangiare. La tua scelta non sarà per niente "neutra" ma otterrai soltanto più torta nella pancia di chi se la vuole riempire. Il principio è molto semplice eppure inaccettabile da capire per molti, 



[a] 5 · 10% = 50% 
[b] 3 · 10% = 30%
[c] 5 · 11,11% = 55,55% ; 55,55% - 50% = +5,55%
[d] 3 · 11,11% = 33,33% ; 33,33% - 30% = +3,33%

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